Napoli, alberi caduti e aiuole ghetto ma il Comune ha 289 operai

Napoli, alberi caduti e aiuole ghetto ma il Comune ha 289 operai
Duecentottantanove giardinieri (compresi i sorveglianti dei parchi), che a dicembre diventeranno centottantanove, con una media di età di 62 anni, molti dei quali...

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Duecentottantanove giardinieri (compresi i sorveglianti dei parchi), che a dicembre diventeranno centottantanove, con una media di età di 62 anni, molti dei quali dichiarati non abili al servizio. Questa la fotografia a dir poco allarmante del servizio Gestione del verde del Comune di Napoli. In sostanza la terza città d'Italia, in organico, ha sempre meno giardinieri, per non parlare degli agronomi, che sono soltanto due.


 

I NUMERI
Spulciando i dati si può notare come sia evidente la carenza di giardinieri nelle dieci Municipalità. La prima, Chiaia-Posillipo-San Ferdinando, è quella messa peggio, con nove giardinieri in organico. Meno peggio la seconda (Avvocata-Montecalvario-San Giuseppe-Porto-Mercato-Pendino) che può contare su dodici dipendenti del servizio verde; al Vomero-Arenella se ne contano dieci, mentre nella sesta e nella settima Municipalità, dove si trovano alcuni parchi cittadini ce ne sono trentuno.
Tredici quelli in forza alla decima Municipalità (Fuorigrotta-Bagnoli). Ai giardinieri delle Municipalità si aggiungono quelli in capo al servizio centrale, che sono 118.
In totale ad oggi il Comune, tra tutti i profili: esecutore tecnico, operatore servizi generali e sorveglianti ha in pianta organica 289 addetti al servizio Gestione del verde. Al 31 dicembre invece, a causa dei pensionamenti, diventeranno 189.
I sorveglianti da qui a qualche mese spariranno del tutto: ne resteranno soltanto tre nella sesta Municipalità, sei nella settima ed uno nella nona e nella decima Municipalità. Diciannove quelli del servizio centrale. Mentre gli operatori dei servizi generali dell'area verde resteranno soltanto quattro per tutta la città.
LA CONTROFFENSIVA
Il Comune dovrà trovare una strada alternativa per non lasciar morire completamente le aree verdi, che già oggi soffrono e non poco lo stato di abbandono nel quale versano. Alle erbacce incolte e bruciate si aggiunge l'emergenza alberi, che continuano a cedere sotto il colpi dell'incuria.
Il vecchio pallino dell'amministrazione è ricorrere alle partecipate e utilizzare i soci cooperatori e lavoratori socialmente utili. Tra le idee dell'amministrazione resta in piedi quella di esternalizzare la gestione del verde affidandola definitivamente ad Asìa. Ad oggi la partecipata dei rifiuti, così come prevede il contratto di servizio con il Comune, si occupa soltanto del diserbamento e non della cura e della potatura di aiuole e parchi. Mentre sul settore sorveglianza si utilizza in alcuni casi già la Napoli servizi.
SOS PRIVATI
Si sta ragionando anche di chiedere l'intervento dei privati, con il progetto «Adotta un parco», sulla falsa riga di quello già operativo dal 2014 per le aiuole. Varrebbe soltanto per l'affidamento dei parchi periferici, senza fini di lucro a soggetti pubblici e privati. Il Comune continuerebbe a gestire ovviamente i siti principali: Floridiana, Virgiliano, Villa comunale, mentre gli altri potrebbero andare in gestione ad associazioni, enti, attività commerciali o gruppi di cittadini, che potrebbero adottare e prendersi cura di un parco.
Undici quelli sotto il diretto controllo del servizio ambiente centrale: il parco dei Camaldoli, il De Filippo a Ponticelli, il Troisi a San Giovanni, parco Mascagna all'Arenella, Re Ladislao a San Lorenzo, parco Buglione all'Arenella, parco di Scampia, il Poggio ai Colli Aminei, il Nicolardi al confine con il vallone di San Rocco (oltre a Virgiliano e Villa Comunale che rimarranno in capo all'ente). Bisognerà tenere però conto dei costi di gestione di un parco, seppur di piccole dimensioni. Un conto è curare un'aiuola, un altro è fare manutenzione in un'area verde più ampia.
L'EMERGENZA

Sullo sfondo un'altra annosa questione: i mezzi a disposizione e le attrezzature vetuste. Dei camion utilizzati dai giardinieri il più recente è immatricolato 1990. «Bisognerà avviare una riorganizzazione complessiva spiegano dal Municipio - che punti alla massima razionalizzazione delle risorse che abbiamo». Il Comune ha anche tentato due anni fa di creare una sorta di rete con le Municipalità per le segnalazioni degli interventi da compiere su parchi e giardini dei diversi territori. Un'idea naufragata sotto i colpi della carenza di organico e delle scarse risorse che i parlamentini hanno a disposizione.
va.es.
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Il Mattino