«Il ministro ci aiuti a riprendere il nostro ruolo di mamme, a poter combattere la nostra battaglia con dignità senza doverci costituire ogni giorno parte sociale per...
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L'auspicio delle mamme e dei papà del Comitato dei genitori dei bimbi trapiantati è di «rivedere presto il ministro» e ringraziano Grillo perché «per la prima volta dopo anni in cui denunciavamo il disagio e la disperazione della nostra situazione, un rappresentante delle istituzioni è intervenuta in prima persona e poi inviando una ispezione per verificare lo stato effettivo dei fatti». «Dobbiamo entrare in ospedale - spiegano - sapendo che ci viene garantita una assistenza quasi volontaristica dagli operatori che continuano a lavorare in una dimensione organizzativa precaria». «Ministro, non siamo altro che mamme e papà, veniamo da luoghi diversi, facevamo cose diverse, ma abbiamo in comune 2 cose - raccontano -. Siamo stati costretti ad associare la parola morte ai nostri figli e a combattere una terribile guerra per la sopravvivenza insieme a loro, cercando di mantenere forza e sorriso per abbracciare le loro paure ed il loro dolore, e purtroppo non sempre abbiamo vinto la guerra contro la morte». «Siamo stati catapultati in un mondo che non ci appartiene di incontri, contrattazioni, politica, leggi, costrette a mettere in piazza il nostro dolore e le nostre paure - proseguono - pur di non perdere la speranza di garantire adeguata assistenza e sopravvivenza per i nostri figli e perché chiediamo che i nostri angeli, chi non ce l'ha fatta, non siano morti invano oltre che ingiustamente». «Siamo un'unica grande famiglia, ogni storia meriterebbe una narrazione, sono tutte storie di amore, coraggio, paura, disperazione, dolore e speranza - concludono - Le abbiamo condivise quotidianamente tra lunghi ricoveri, improvvisi peggioramenti, controlli ed esami» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino