Come le foglie al vento, all'Arenella adesso piovono plichi e raccomandate. Inedito autunno, quello che vede fioccare al suolo non solo le lamine dei platani che si sfrondano,...
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A dare l'allarme sono alcuni residenti della zona che, intorno alle nove del mattino, inciampano tra il fogliame mai rimosso facendo sollevare un nugolo di buste bianche. Sono lettere. Meglio: raccomandate in attesa di essere recapitate, ma che i destinatari non riceveranno mai. Tra il marciapiedi e il ciglio della strada C'è un vero e proprio tappeto di buste ancora sigillate. Qualcuna, a giudicare dalla consistenza e dal mittente, conterrebbe addirittura degli assegni, altre persino qualcosa che - almeno al tatto - appariva come una tessera plastificata, forse una carta di credito.
Testimone diretto di questo scempio è stato anche un consigliere della Municipalità Vomero-Arenella, Pietro Lauro. «Intorno alle 9,30 - racconta al «Mattino» - ho ricevuto la telefonata di un amico che mi invitava a raggiungere immediatamente via Saverio Altamura, dove comparivano, dalle foglie cadute sui marciapiedi, decine e decine di lettere recanti i loghi di Poste Italiane e di Postel, (la più grande società del Gruppo Poste Italiane: oltre 1300 dipendenti che - come si legge nella home page del sito ufficiale - «lavorano in sinergia con le esigenze del cliente, gestendo più di un miliardo di documenti cartacei e due miliardi di documenti elettronici all'anno», ndr).
«A quel punto - prosegue Lauro - sono andato sul posto e ho imemdiatamente allertato la Polizia municipale, che mi ha risposto di non avere pattuglie libere da far convergere sul posto. Sono rimasto basito quando poi mi hanno detto: Raccolga lei quelle buste. Ho ribattuto che non competeva certo a me fare prelevare quei plichi, anche perché, e lo dico con cognizione di causa dal momento che gestisco anche un patronato, mi sono reso conto che in quelle missive potevano esserci anche dei valori o degli assegni».
Ma le cose strane non finiscono qui. Perché, dopo essersi rassegnati all'assenza della Municipale, sia Lauro che i residenti che avevano scoperto il fattaccio hanno abbandonato la zona. E da questo momento inizia il secondo mistero: perché solo un'ora dopo (e cioè poco prima di mezzogiorno) lungo il tratto incriminato quel centinaio di raccomandate e lettere sono state fatte sparire. Da chi? E come? C'è un testimone oculare che al nostro giornale ha spiegato di aver visto allontanarsi di corsa, in direzione piazza Quattro Giornate - un'auto - una Panda - con le insegne di Poste Italiane. Se la circostanza fosse confermata, allora si può ipotizzare che qualcuno abbia contattato la società informando dell'incredibile circostanza; e che - finalmente - qualcuno si sia deciso a recuperare la corrispondenza abbandonata in strada.
Su questa incredibile vicenda c'è già un'indagine in corso. È quella avviata dalla Polizia municipale. Ma a questo punto c'è da sperare che siano le stesse Poste Italiane a far scattare un'indagine interna: per verificare come sia stato possibile che qualche postino «distratto» si sia perso per la strada tanta corrispondenza. Insorgono anche le associazioni dei consumatori, a cominciare dalla Federconsumatori, che con il suo presidente napoletano Rosario Stornaiuolo promette battaglia ed è già pronta a presentare una denuncia contro ignoti in Procura. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino