«Io sono un soldato di Dio, lo sai, non devi temere per me». Così Osman Sillah, il gambiano arrestato oggi a Napoli con l'accusa di far parte dell'Isis,...
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Per la prima volta, inoltre, un organo ufficiale dello Stato islamico ha commentato la notizia del suo arresto: lo ha fatto il magazine Al-Nabah - la rivista dello stato maggiore del califfato - nel numero on line del 5 maggio. In quell'occasione si faceva menzione del fermo di Alagie, definendolo 'un fratello'. Alagie e Sillah, spiegano ancora gli investigatori, facevano parte di un gruppo di una settantina di persone che si sono addestrate in nord Africa. Un addestramento completo che andava dall'utilizzo del kalashnikov a quello delle mitragliatrici pesanti fino alla realizzazione e all'occultamento di ordigni esplosivi. Alcuni di loro sono morti, altri sono riusciti a partire per l'Europa. Ed è per questo che l'indagine è tutt'altro che conclusa Leggi l'articolo completo su
Il Mattino