Napoli, auto giù da via Posillipo, i ragazzi: «Al mare dopo la festa siamo vivi per miracolo»

Napoli, auto giù da via Posillipo, i ragazzi: «Al mare dopo la festa siamo vivi per miracolo»
Quando ha lasciato il Fatebenefratelli, ieri mattina intorno a mezzogiorno, dopo il primo soccorso nell'ospedale di via Manzoni, Aurora Oliveira Fonseca, 20 anni, ex...

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Quando ha lasciato il Fatebenefratelli, ieri mattina intorno a mezzogiorno, dopo il primo soccorso nell'ospedale di via Manzoni, Aurora Oliveira Fonseca, 20 anni, ex studentessa dell'istituto tecnico «Giustino Fortunato» in vico Acitillo, era ancora sotto choc ma abbastanza lucida nel ricordare quello che era accaduto qualche ora prima quando l'auto a bordo della quale viaggiava con tre amici, è volata per ventuno metri, nel vuoto, in via Posillipo, a pochi passi da piazza San Luigi. Le sue condizioni, per fortuna, sono apparse subito non particolarmente gravi: qualche ferita sul corpo, un ematoma sulla guancia sinistra e diverse contusioni causate dalla violenza dell'impatto. Anche se - dopo i primi controlli al Fatebenefratelli - i medici hanno deciso di trasferirla ugualmente al Cardarelli per ulteriori accertamenti volti a scongiurare un problema epatico che sembrava sopraggiungere.

 
«Una bella e brava ragazza», la giovane Aurora: così la descrivono i datori di lavoro di sua madre, collaboratrice domestica da molti anni presso l'abitazione di una anziana coppia di coniugi che vive a Chiaia. «È cresciuta a casa con noi - racconta la donna, che chiede di rimanere nell'anonimato e che aspetta con ansia il bollettino medico all'ingresso del Trauma Center del Cardarelli con la madre di Aurora - non ci ha mai dato alcun problema, è sempre stata molto tranquilla. Bravi anche i ragazzi che frequenta, sempre gli stessi. È stato un brutto incidente, solo una tragica fatalità».


Rossella Amato, Stefano Scarciello, Aurora Fonseca, Luca Mastroianni

Sulla barella che la sta portando verso l'ambulanza che dal Fatebenefratelli la trasferirà all'ospedale Cardarelli, la giovane Aurora ricorda quei momenti prima dell'incidente e racconta una serata cominciata in allegria con tanta voglia di divertirsi insieme con gli amici di sempre. L'appuntamento era nei pressi di un locale di Chiaia dove la comitiva di amici lavora saltuariamente. L'auto era quella di Stefano, o meglio, del papà di Stefano, Carmine Scarciello, che gliela presta ogni volta che il figlio ne ha bisogno. Venerdì sera Stefano a casa non è neanche passato. Finito il suo turno di lavoro ha preso l'auto e ha raggiunto direttamente gli amici che lo aspettavano per uscire tutti insieme. Il programma era già stato messo a punto, l'orario stabilito e anche la discoteca dove si andava a passare la serata. Doveva essere un venerdì come tanti altri, sereno e spensierato, dopo una settimana vissuta tra studio e lavoro, da trascorrere ascoltando musica con i soliti amici a due passi dal mare.

Aurora, che cosa avete fatto venerdì sera?
«Ci siamo visti e poi siamo andati a ballare».

Dove?
«Al Neasy, a Coroglio, c'era una serata».

Ci andate spesso?
«Abbastanza».

Poi che cosa è successo?
«Niente di particolare. Abbiamo ballato come al solito e alla fine della serata siamo andati via dal locale».

Eravate in auto?
«Sì, la macchina di Stefano».

Stavate tornando a casa quando l'auto, in via Posillipo, è andata fuori strada finendo nel vuoto?
«No, non stavamo rincasando: volevamo andare al mare».

E dove?
«A Posillipo».

Dopo la serata in discoteca volevate fare il bagno?
«Sì, quella era la nostra idea. Poi non lo so che cosa è successo».

Non ricordi più niente?

«Fino a un certo punto sì. Poi nulla. Mi sono risvegliata in ambulanza, non sapevo neanche dove fossi e che cosa mi fosse successo. Per fortuna sono viva».
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Il Mattino