Sapevano esattamente come agire e conoscevano alla perfezione ogni angolo della banca che hanno ripulito, fuggendo via da un buco sul pavimento. Un bottino da 100mila euro, nessun...
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Ma veniamo ai fatti, nel tentativo di ricostruire l'ultimo colpo della banca del buco, in una delle zone più trafficate del centro cittadino. L'irruzione dei malviventi è avvenuta nel primo pomeriggio, subito dopo l'orario di chiusura al pubblico quando nella filiale non c'erano più clienti ma solo dipendenti e funzionari. Secondo una prima analisi compiuta dalle forze dell'ordine, ad emergere dal sottosuolo dove era stato praticato un foro, sono stati quattro uomini che indossavano una tuta bianca, i guanti e avevano il volto parzialmente coperto. Kit e tecnica da manuale del crimine predatorio.
I malviventi, che sono sbucati dai locali adibiti ad archivio, erano armati e, una volta, dentro hanno tenuto gli impiegati in ostaggio per più di mezz'ora aspettando i timer di apertura delle casseforti e costringendoli a consegnare loro il denaro che doveva essere caricato nel bancomat. Il bottino, secondo una prima stima, dovrebbe essere di circa centomila euro e si trattava di soldi già pronti e sistemati per caricare i bancomat. Durante la rapina, i malviventi hanno tenuto sotto scacco i dipendenti minacciandoli con le pistole per poi fuggire dallo stesso buco da cui avevano fatto irruzione in banca. Sul posto sono giunti gli uomini delle «Volanti» della polizia, Dante 11, e gli equipaggi dell'ufficio prevenzione generale della Questura che hanno proceduto ai primi sopralluoghi insieme con gli agenti della polizia scientifica, i sommozzatori e gli addetti del Comune di Napoli per il sistema fognario. Un piano studiato per giorni, probabilmente grazie a un esperto del sottosuolo, una persona in possesso della mappa dei cunicoli sotterranei. Inchiesta affidata al pool di magistrati guidato dal procuratore aggiunto Rosa Volpe, caccia aperta a possibili basisti o informatori che hanno offerto agli uomini talpa le indicazioni necessarie per consumare il colpo perfetto. Orari e sistemi di protezione, abitudini degli impiegati, finanche i turni del lavoro erano a conoscenza di quelli della banda del buco. Ma non è andato tutto liscio, secondo una prima valutazione degli inquirenti. Probabile che puntassero a un bottino più alto, anche alla luce del carattere dispendioso di un colpo messo a segno passando attraverso il reticolo fognario. Caccia a possibili indizi lasciati nella fuga da parte degli uomini talpa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino