La spaccatura politica resta ma a distanza di 4 giorni arriva il parere positivo della «Commissione locale paesaggio» - nominata dal Consiglio comunale e composta da...
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Prima di approfondire il dato politico e la qualità e il fine del progetto in questione, cosa pensa la parte coinvolta in questa che è una querelle a tutti gli effetti? Claudio de Magistris declina l'invito e non parla, tuttavia, essendo un pool di soci quello che vuole aprire il bistrot qualcosa trapela. Sono parecchie le precisazioni. Su tutte che non si tratta del bistrot di de Magistris junior perché è solo un socio, per altro minoritario. Poi si tratta di un progetto che non prevede spesa pubblica perché all'interno dell'iniziativa «adotta una strada». Un progetto datato un anno e mezzo ed è stato richiesto «da cittadini e attività della zona con capofila il Vincenzo Porcini che è presente in quella piazza con una attività culturale da circa 30 anni, con l'intento di ampliare e riqualificare il marciapiede della piazza». In questo contesto dal capofila in giù ci tengono a precisare che «nel tratto prospiciente la Chiesa Santa Maria della Vittoria insistono una pizzeria, un negozio di arte, due banche, due ingressi condominiali e una galleria d'arte. Tutte in una piazza che da tempo meriterebbe maggiore attenzione e decoro». Quindi spunta fuori il parere di Garella sul progetto: «In tal modo l'intervento nell'area urbana interessata può effettivamente configurarsi quale un insieme di operazioni di semplice ma accurato arredo e successiva cura e manutenzione, che possano ottenere un'auspicabile riqualificazione dell'area a vantaggio di tutta la cittadinanza». Il costo dell'operazione è di poco inferiore ai 30mila euro. Quindi dal progetto finale si evince che, qualora si dovesse completare l'iter autorizzativo, «il marciapiede verrà allargato e in ogni caso in gran parte della superficie non potrà essere utilizzato se non dai pedoni o da fioriere». La difesa si chiude con una ragguardevole stoccata: «Non più di un anno fa è stato autorizzato un allargamento di un tratto di marciapiede dalla Prima municipalità, la stessa che adesso da un parere contrario per un intervento omogeneo ed esteso a tutta la piazza».
La «Commissione locale per il paesaggio» è eletta dai consiglieri comunali, deve essere consultata ma il suo parere non è vincolante da un punto di vista amministrativo, tuttavia poiché rappresenta la città è prassi che le decisioni si prendano quasi sempre all'unanimità. La Commissione è composta da 5 membri esperti in determinate materie. Il presidente Alessandro Castagnaro, docente alla facoltà di Architettura, è l'esperto di «arti figurative, storiche e pittoriche», Fabrizio Cembalo cura le discipline «agricole e forestali» e Roberta Buonomo è esperta di «legislazione beni culturali», eletti dalla maggioranza. Giancarlo Graziani, specialista in «storia dell'arte», e Vincenzo Verniero, «beni ambientali», eletti dalle opposizioni.
La spaccatura politica nessuna la voleva per una questione di immagine di una Commissione il cui parere deve essere autorevole. La proposta messa in campo per evitare quanto accaduto e scansare anche l'ombra di un sospetto su un eventuale favoritismo a vantaggio di
Claudio de Magistris era stata quella di presentare un progetto di restyling totale della Piazza della Vittoria. Proposta naufragata perché stante il parere della Soprintendenza - che ha riconosciuto già nel progetto in essere la possibilità di sistemare l'intera area - non aveva senso insistere. Di qui la spinta a chiudere la questione nonostante lo strappo.
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Il Mattino