Napoli. Sono circa 40mila - secondo gli organizzatori e le forze dell'ordine - i giovani che sfilano al corteo per onorare la XXII giornata della memoria e dell'impegno in...
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La manifestazione, organizzata da Libera Campania, ha scelto il Rione Conocal di Ponticelli come luogo principale di tutta la regione. In Italia sono quattromila le piazze in cui stamane saranno letti i nomi delle oltre novecento vittime della criminalità mafiosa: è la prima manifestazione dopo il voto definitivo della Camera che istituisce per il 21 marzo la giornata nazionale dedicata alla memoria delle vittime di mafia.
Partito da via Petri, il fiume di bambini e studenti delle scuole di ogni ordine e grado – insieme a docenti, rappresentanti del mondo politico-istituzionale e associativo - ha attraversato le strade del quartiere della periferia est di Napoli che ha visto, negli ultimi mesi, numerosi omicidi per camorra.
In testa i rappresentanti del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità. Subito dopo gli studenti che nei giorni scorsi hanno svolto incontri nelle scuole per parlare di legalità e prepararsi all’evento insieme agli esponenti dell’antimafia sociale. Presente al corteo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, con il Gonfalone del Comune, e altri esponenti della Giunta comunale, il vicesindaco Raffaele Del Giudice, l'assessore all'Istruzione Annamaria Palmieri e l'assessore ai Giovani Alessandra Clemente, quest'ultima figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente della camorra uccisa a Napoli l'11 giugno 1997. In testa al corteo ha sfilato lo striscione del Coordinamento campano familiari vittime innocenti della criminalità. Presenti anche il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, il presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D'Amelio e padre Alex Zanotelli. Tantissimi sindaci del napoletano.
Il tema della marcia di Libera di quest’anno è "luoghi di speranza, testimoni di bellezza": il Conocal di Ponticelli è, da troppo tempo, il simbolo della violenza mafiosa: lo dimostrano anche gli arresti dello scorso giugno a danno di numerosi esponenti del clan «D'Amico» accusati di gestire diverse attività illecite tra le palazzine popolari. Per un giorno questo posto è attraversato da migliaia di persone che quotidianamente cercano di ribaltare il paradigma prevalente: da chi reagisce e non abbassa la testa nella speranza di vivere in una comunità nella quale siano dominanti i valori della legalità e della giustizia sociale. Nei giorni scorsi gli attivisti di Libera – insieme a studenti, familiari di vittime innocenti, scout e cittadini - hanno ripulito la zona del Conocal in cui si svolge la manifestazione: l’impegno - altro tassello fondamentale su cui punta il movimento fondato da don Luigi Ciotti nel 1995 - nasce dalla voglia di affermare la rinascita di luoghi distrutti dall’occupazione camorristica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino