Napoli, la sfida del centro storico: 90 milioni per rinascere, contratto entro fine mese

Napoli, la sfida del centro storico: 90 milioni per rinascere, contratto entro fine mese
Uno sprint che nemmeno i più ottimisti avrebbero immaginato possibile, eppure il traguardo è in vista: il 31 maggio in Prefettura sarà siglato il...

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Uno sprint che nemmeno i più ottimisti avrebbero immaginato possibile, eppure il traguardo è in vista: il 31 maggio in Prefettura sarà siglato il «Contratto istituzionale di sviluppo» tra Governo, Regione e Comune che vale un finanziamento da 90 milioni. Tutti da spendere nel centro storico «allargato»: da Capodimonte al Mann ai Girolamini passando per la Sanità, ormai un modello positivo di rinascita, quartiere adottato dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Di contratto si è iniziato a parlare appena il 30 aprile, di qui lo sprint, e ieri - sempre in Prefettura - i ministri Barbara Lezzi, che ha la delega al Sud, e Alberto Bonisoli per i Beni culturali, il sindaco Luigi de Magistris e il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola con il presidente della Terza Municipalità, quella della Sanità, Ivo Poggiani, hanno presentato le bozze dei progetti che il 31 saranno formalizzati. Da quel momento i soldi saranno nelle casse di Comune e Regione. «L'obiettivo è riqualificare e decongestionare il centro storico e allo stesso tempo allargarlo» ricorda il sindaco battendo sul tasto della «grande cooperazione istituzionale» e ringraziando il Governo: «Bisogna riconoscere l'attenzione particolare per Napoli dei ministri Lezzi e Bonisoli». Arriva il commento del presidente della Camera Roberto Fico, che però bacchetta: «Quando le istituzioni lavorano assieme i risultati sono sempre positivi. E sono contento che questo sia accaduto a Napoli: l'attenzione non deve esserci solo quando avvengono alcuni episodi di cronaca». La ministra invece coglie l'occasione per riconfermare quanto già anticipato al sindaco. «Abbiamo stretto un accordo - dice la Lezzi - al fine di pianificare tutti gli interventi anche per Scampia. Il Comune è già pronto per la demolizione delle tre Vele, ed entro l'autunno assegnerò le risorse per integrare il piano di riqualificazione completo, che verrà stilato e condiviso con le associazioni e i cittadini del quartiere. Si tratta di una implementazione del Patto per Napoli».

 
Un tema sul quale si sono spese le consigliere regionali Valeria Ciarambino e Maria Muscarà. La Lezzi è intervenuta poi su Bagnoli lanciando una stoccata a Invitalia, il soggetto attuatore per la riqualificazione dell'area ex Italsider. «Per Bagnoli siamo in dirittura per la conferenza dei servizi e abbiamo sollecitato Invitalia affinché faccia istanza di dissequestro dei suoli. Le risorse per la bonifica ci sono, abbiamo stanziato 320 milioni». E de Magistris chiarisce: «L'ultima conferenza dei servizi su Bagnoli sarà a giugno e poi partiranno le gare».


Al vertice hanno partecipato anche i direttori dei musei Bellenger e Giulierini a testimonianza del gioco di squadra. Gli interventi previsti vanno dal restauro di monumenti a progetti di riqualificazione, cohousing e coworking, realizzazione di studentati e di aree pedonali. «Il Garittone - dice il ministro Bonisoli - sarà parcheggio per i due musei. Il ministero ha già un progetto su Capodimonte che tra poco arriverà alla fase due, parliamo di un investimento di decine di milioni sulla parte monumentale e sul giardino. Ma se non c'è una piazzola per i bus che permetta a turisti e visitatori di poter andare agevolmente a Capodimonte, torniamo alla situazione precedente. Capodimonte ha cose fantastiche ma è difficile da raggiungere e, se mancano interventi corollari, non viene valorizzato al massimo». Il vicepresidente della Regione Bonavitacola è soddisfatto: «Sì perché l'intesa nasce in un quadro di forte collaborazione istituzionale, perché si tratta di interventi che toccano il cuore di Napoli, la parte più delicata e determinante, e perché c'è una visione degli stessi interventi che privilegia anche l'aspetto umano». Detto questo, Bonaviticola nemmeno tanto velatamente attacca la Sovrintendenza: «Visto che si tratta di fare lavori in zone con tanti vincoli mi auguro che la collaborazione istituzionale continui, ci sono da dare tante autorizzazioni e mi auguro che quando si tratterà di firmare atti nessuno si tiri indietro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino