Prove di dialogo sulle griglie del metrò al Plebiscito in vista dell'incontro di mercoledì tra il ministro Bonisoli e il sindaco de Magistris. I comitati pro...
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Domani i comitati invieranno una lettera al ministro Alberto Bonisoli e al sindaco Luigi de Magistris, dove illustreranno le tre proposte, in vista dell'incontro istituzionale che si terrà a Roma mercoledì mattina. Molti i cittadini accorsi ieri in piazza per ascoltare, ma anche per capire. Ciascuno con la sua preferenza per l'una o l'altra ipotesi. Al coro di chi vuole le griglie al Plebiscito si è aggiunta anche la protesta dei titolari dei locali che si trovano sotto il colonnato, transennati ormai da quasi 6 mesi a causa del cantiere fermo: «Non ci importa dove si fanno - spiegano Lorenzo Improta, del bar, Achille Crispino, della Lumiere, e Paola Capriotti, dell'associazione Terra mia art - purché si facciano presto».
Tutte le ipotesi sono molto suggestive, ma sono davvero possibili? Secondo Metropolitana di Napoli, la società che ha progettato la Linea 6, una piccola variante al progetto di piazza del Plebiscito è possibile, ma deve comunque rispettare rigorosi obblighi di legge sia in termini di sicurezza che tecnici. L'ipotesi più plausibile, quindi, potrebbe prevedere uno spostamento delle griglie al di fuori dell'emiciclo della piazza, fino a un massimo di 20 metri verso il centro, in direzione di Palazzo Reale. Perché, in questo modo, si eviterebbe di intaccare il basolato dell'emiciclo, continuando però a utilizzare i locali già scavati per l'ex Ltr (Linea Tranviaria Rapida) negli anni '90. Possibili anche interventi sull'estetica delle grate. No, invece, all'ipotesi di spostamento sul lato di fronte alla Prefettura, considerata al momento troppo complicata dai progettisti.
«La città - spiega Gaetano Brancaccio, Insieme per Napoli - vuole dialogare per far sì che il patrimonio urbano sia compatibile con il progresso. Da troppo tempo attendiamo la Linea 6, va completata. Non possiamo perdere i 98 milioni di fondi europei. Speriamo che mercoledì le nostre proposte siano prese in considerazione». «Le grate - aggiunge Umberto De Gregorio - possono essere trasformate in un'opera d'arte e quindi possono tranquillamente restare nella zona vincolata. Il direttore del Museo di Capodimonte Bellenger ha espresso parere positivo e ho raccolto in queste ore altre adesioni. La nostra non è una manifestazione di protesta, ma di proposta». «Le griglie musicali - spiega l'architetto Donatella Mazzoleni - saranno come un sussurro, con strumenti eolici e percussioni ad acqua. Non disturberanno i residenti o i concerti».
«Le decisioni importanti che investono il centro storico Unesco - incalza Antonio Pariante, del comitato Santa Maria di Portosalvo - devono essere condivise a monte con i cittadini, non a giochi fatti. A Firenze è stato istituito un apposito tavolo Unesco con le associazioni, che prevede la consultazione obbligatoria. Perché a Napoli non si fa lo stesso?». «Condivido la proposta delle griglie artistiche - sostiene Francesco Aceto, docente universitario di Studi Umanistici - Mi sembra un buon compromesso e un modo per valorizzare ancora di più la piazza». «Idee intelligenti - riflette Liliana Baculo, ex docente di Economia alla Federico II - L'ipotesi delle grate sotto il porticato sembra la più sicura ed economica. Quella delle griglie d'artista potrebbe avere un richiamo anche turistico. L'importante è aprire la metropolitana che ha avuto una storia tristissima. Temo, purtroppo, che le griglie siano diventate oggetto di una contesa politica, il che è ancora peggio». «L'idea delle grate musicali ci entusiasma - dice Giuseppe Capriglia Il patrimonio nazionale va tutelato, ma non si può dire no a tutto. Altrimenti nei musei non dovrebbero esserci caffè o bookshop. La Linea 6 c'è e va finita». «Abbiamo un quarto di città che dovrebbe essere interessata a riattivare la Linea 6 - incalza Fiorenzo Betti, originario del Trentino, ma trapiantato a Napoli - Questa città mi ha deluso. Oggi in piazza mi aspettavo 100mila persone». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino