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Sangue sul “coprifuoco” che non c’è. Un ragazzo di 17 anni è stato ferito con un’arma da taglio, poco dopo le 22,20 a Chiaia. L’aggressione si è consumata in via Arcoleo, a due passi dal lungomare rimasto affollato di gente anche dopo le 22. Non si conosce l’identità del minorenne, che è stato soccorso e ricoverato in ospedale. Alla base del ferimento, pare, una lite per motivi sentimentali. Indagini in corso della Polizia di Stato, che è a caccia dell’aggressore.
Ma i segnali si vedevano già da un paio di settimane: nella città capoluogo di una regione riuscita a conquistarsi (non senza fatica e rinunce) la zona gialla, qualcosa proprio non va. Un immotivato ottimismo di facciata trasforma ormai le notti di Napoli in una spregiudicata Corrida, quasi che fossimo già tutti vaccinati e immunizzati. Scene di follia collettiva vengono quotidianamente registrate e denunciate ora soprattutto dai gruppi dei residenti di quartiere che pubblicano sui social immagini che non hanno bisogno di didascalie o di commenti. A cominciare dal centro storico. Scene che si sono ripetute anche ieri sera, fino a notte fonda.
Leggi, normative e regolamenti alla mano, siamo ancora in una condizione che impone il «coprifuoco». E almeno fino a disposizione contraria, nessuno può sentirsi toccato dalla bacchetta magica del liberitutti, perché siamo invece ancora sotto osservazione. Ma, evidentemente, certe sprovvedute dichiarazioni di politici e una condizione legata sempre e comunque alle aspettative che la curva del fatidico RT di contagi inizi il proprio declino, hanno spianato il campo a quanti non aspettavano altro per dimostrare il disprezzo delle regole.
L’altra sera le strade che circondano piazza San Domenico Maggiore e piazza del Gesù si sono trasformate in veri e propri prosceni di follia collettiva: con centinaia e centinaia di persone - moltissime delle quali senza mascherina e in atteggiamenti di assoluta promiscuità - pronte a riprendersi la notte, facendo baldoria, ascoltando musica e consumando alcolici anche ben oltre la fatidica «ora X»: le 22.
A documentare la ressa durata fino a tarda notte a due passi dall’Università sono stati gli attivisti del «Comitato vivibilità cittadina», alcuni dei quali hanno anche registrato video eloquenti che dimostrano come - nell’assenza dei controlli - la movida di Largo Banchi Nuovi sia ripresa forsennatamente, attirando una folla di giovani e meno giovani sotto L’Orientale e trasformando tutta l’area in un potenziale incubatore di Covid.
Ma come si fa a fronteggiare simili masse? In che modo si può far tornare alla consapevolezza chi tiene comportamenti simili? Non è facile, come dimostrano anche certe immagini che rimbalzano dalla Milano che viene invasa da orde di tifosi che festeggiano uno scudetto senza nessun rispetto delle regole e in spregio alle norma anti-contagio.
A Napoli anche questo sarà un fine settimana di controlli serrati. I cui parziali risultati sono sintetizzati nella conta di multe e sanzioni comminate, dal Vomero a Chiaia, dal centro storico ai quartieri periferici. Gli agenti del Commissariato San Ferdinando, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e personale della Polizia Metropolitana, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio finalizzati all’applicazione delle norme anti Covid-19 nella zona dei “baretti” e via Partenope, hanno identificato 159 persone sanzionandone tre per inottemperanza alle misure anti Covid-19 poiché trovate fuori dal proprio comune di residenza senza valida motivazione oltre l’orario consentito.
Nel corso dell’attività i poliziotti hanno controllato 11 esercizi commerciali e, nel transitare in via San Pasquale a Chiaia, hanno sanzionato il titolare di una hamburgheria poiché stava vendendo cibi e bevande d’asporto ad alcuni avventori oltre l’orario consentito; per il locale ed è stata altresì disposta la chiusura per 5 giorni. n ordine di allontanamento.
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Il Mattino