«Cto ospedale strategico, il pronto soccorso non chiuderà»

«Cto ospedale strategico, il pronto soccorso non chiuderà»
Chiudere il pronto soccorso del Cto nelle ore notturne: nessuno ha voglia di commentare la proposta, messa nero su bianco da una dozzina di camici bianchi, tra cui 4 primari....

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Chiudere il pronto soccorso del Cto nelle ore notturne: nessuno ha voglia di commentare la proposta, messa nero su bianco da una dozzina di camici bianchi, tra cui 4 primari. Obiettivo venire a capo delle carenze di personale e strutturali del presidio collinare adottando il modello emiliano in vigore dal 2009 all'Istituto ortopedico Rizzoli. Si fanno sentire però, con la protezione dell'anonimato, le voci di dentro dell'ospedale. «L'apertura del pronto soccorso del Cto - avverte uno dei primari che non ha firmato né condiviso la proposta di chiusura - in poco più di un mese ha ridotto del 15-20% gli accessi al Cardarelli, drenato in parte le barelle, registrato 100 accessi in media al giorno, di cui circa il 75% di natura ortopedica risolti con riduzioni e gessi. Con due divisioni di Ortopedia, dotate rispettivamente di 16 e 18 posti letto, (per 130 unità di degenza complessive) e la comparsa di qualche barella nelle corsie di traumatologia, è del tutto normale registrare un aumento dei carichi di lavoro e patire il peso dei turni su un personale abituato a tutt'altri ritmi. A questo si associano alcuni esoneri dalla sala operatoria. Ma la nostra azienda ha già istruito i concorsi per reclutare nuovi specialisti. Le procedure non sono semplici né rapide ma progressivamente andremo a consolidare una routine che consentirà di recuperare anche le attività non urgenti e programmate che, al Cto, hanno subito un freno».

 
Nessun commento ufficiale nemmeno da parte del manager dell'azienda dei Colli Giuseppe Matarazzo. A parlare è invece Giuseppe Longo, ex direttore generale del Monaldi-Cotugno-Cto ora alla guida del Ruggi di Salerno, ma che ha lavorato a lungo alle fasi preparatorie per l'apertura dell'emergency del Cto. Forse proprio per questo individuato tra i destinatari della missiva di primari e dirigenti. «Parliamo di un pronto soccorso nato da un mese e mezzo - dice Longo - che è in fase di primo avvio e che sconta turni difficili. Ora viene l'estate che è un momento critico. Quella nota potrebbe essere letta come il tentativo di sollevare un problema sollecitando altri canali di comunicazione. In ogni caso a mio avviso è una richiesta irrituale. Parliamo di un pronto soccorso che sta avendo tra l'altro un ruolo fondamentale con una stima di 30-40 mila accessi annui, con un effetto sensibile sulle barelle del Cardarelli. Ci saranno dei problemi, ma ritengo che siano del tutto risolvibili. L'organizzazione va raffinata perfezionando l'integrazione di personale. Forse nessuno si aspettava questa pressione. Eravamo infatti calibrati su una stima di 20-25 mila accessi annui laddove invece se ne conteranno fino a 35-40 mila».

Il riscontro dell'incidenza del Cto sui numeri del Cardarelli arriva da Ciro Verdoliva, direttore generale dell'ospedale collinare: «La situazione è variabile. Ci sono giorni in cui scendiamo a 170-180 accessi al giorno e altri in cui torniamo ai 220 e fino ai 280 dei momenti di piena. Comunque notiamo un sensibile e concreto aiuto dall'apertura del Cto. Anche se i politraumi maggiori continuano a giungere da noi che per ora siamo l'unico trauma center di II livello di Napoli e provincia».

Dalla Regione c'è intanto massima attenzione sull'evoluzione di un pronto soccorso considerato strategico sia per migliorare la qualità delle prestazioni in ambito ortopedico, sia per il grande aiuto che l'ospedale può dare a ridurre il carico dei codici meno gravi del Cardarelli. «Al Cto - dicono da Palazzo Santa Lucia - lavorano ottimi professionisti in molte discipline e per questo è stato scelto come alternativa credibile ad altre opzioni. La qualità dei medici che lavorano al Cto è uno dei motivi del notevole carico assistenziale. Siamo molto vicini a tutte le esigenze dei medici e staremo attenti alle difficoltà».


Anche il governatore Vincenzo De Luca starebbe seguendo le difficoltà emerse prevedendo un aggiustamento organizzativo. «Faremo di tutto per mantenere alto il livello - concludono dalla Regione - e stiamo sempre della parte dei medici perché così garantiamo i pazienti». «Il Pronto soccorso del Cto non chiuderà nelle ore notturne - sottolinea il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli - lo ha assicurato il direttore Matarazzo. Non è certo chiudendo le strutture che si risolvono i problemi logistici e organizzativi. Chiederò un tavolo tecnico urgente per rilanciare la struttura ma è sicuro che bisogna fare solo passi in avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino