Raid nel cuore di Napoli, donna delle pulizie minacciata e legata: «Io, prigioniera di due banditi»

Raid nel cuore di Napoli, donna delle pulizie minacciata e legata: «Io, prigioniera di due banditi»
Pistola in faccia e nastro isolante per imbavagliare. Questo l'identikit della scena da Arancia meccanica consumata ieri mattina, a Chiaia. È la quinta rapina che...

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Pistola in faccia e nastro isolante per imbavagliare. Questo l'identikit della scena da Arancia meccanica consumata ieri mattina, a Chiaia. È la quinta rapina che traccia l'assedio criminale nel salotto buono della città, con modalità e azioni sempre più violente. Stavolta, nel raid messo a segno in un'agenzia assicurativa, al civico 74 in via Crispi, i rapinatori hanno costretto una donna delle pulizie ad eseguire i loro ordini, minacciandola con la forza, legandole le mani e puntandole al volto una pistola. Dal 3 giugno, nel quartiere, sono stati realizzati tre colpi con la tecnica della banda del buco ai danni di un ufficio postale, un istituto bancario e un negozio di preziosi e ancora una rapina a mano armata in una gioielleria ma nessun episodio era stato caratterizzato da così tanta brutalità.

 
L'incubo della 32enne che si era alzata all'alba per andare a fare le pulizie, è iniziato poco prima delle 5 del mattino. «Stavo per aprire il primo cancello, quando mi sono accorta della presenza di qualcuno alle mie spalle - racconta la donna -quell'uomo mi ha presa per un braccio e mi ha ordinato di aprire, anche se in quel momento, presa dalla confusione, non ci sono riuscita subito». Dopo pochi secondi, i due si sono trovati di fronte una seconda cancellata. «Siamo entrati in ascensore e mi ha schiacciato la faccia contro il muro, minacciandomi fin che non siamo arrivati alla porta dell'agenzia che ho dovuto aprire mentre continuava a starmi addosso- continua la vittima - ho acceso la luce e si è attivato il ticchettio dell'allarme». Poco prima di mettere piede in quella stanza, la giovane si era ricordata del sistema d'allarme e non si era preoccupata di disattivarlo, sperando che potesse scattare e far giungere qualcuno in suo aiuto. «Liev' subit' st'allarme», queste le parole che rimbombano ancora nella testa della donna. «Sono stata costretta a interrompere l'allarme anche se non avrei voluto farlo».

«Ho sentito dei rumori e ho capito che c'era un secondo rapinatore aggiunge la napoletana - appena ho cominciato a divincolarmi e gridare, l'uomo col passamontagna mi ha buttata a terra». Subito dopo, è accaduto quello che la vittima, mamma di due bambini, non potrà mai più dimenticare. «Non so come, l'uomo mi ha legato le mani col nastro isolante e ha cercato di coprirmi la bocca anche se io continuavo ad agitarmi - racconta con la voce spezzata dal pianto - allora ha estratto una pistola e me l'ha puntata in faccia». Nel frattempo, la donna sentiva molti rumori nei locali adiacenti dove si trovano le casseforti dell'agenzia. «Ho avuto paura perché ho pensato ai miei figli e che sarei potuta morire». L'azione dei criminali è stata repentina e quegli istanti sembrati interminabili alla donna, sono stati una manciata di secondi durante i quali i rapinatori hanno sradicato la cassetta di sicurezza e rubato 400 euro dalla borsa che la vittima aveva con sé. «Quando sono fuggiti ho telefonato subito al titolare e a mia madre» conclude la donna che ci tiene a precisare «i carabinieri e i titolari mi hanno dato un gran conforto perché subito dopo ero letteralmente scioccata».


I carabinieri della stazione Chiaia sono intervenuti effettuando sopralluoghi con la sezione Rilievi, setacciando i locali e procedendo all'acquisizione delle immagini della videosorveglianza. Il bottino della cassaforte che conteneva assegni e valori di diversa natura, è ancora da quantificare e le testimonianze raccolte saranno vagliate dai militari e incrociate con gli accertamenti di tipo investigativo avviati a conclusione del sopralluoghi. Dai verbali dei carabinieri, risulta la presenza di due donne delle pulizie al momento dell'arrivo delle forze dell'ordine ma l'esatta ricostruzione della dinamica di quanto accaduto e delle persone coinvolte, è ancora al vaglio delle autorità. Sul posto, ieri mattina, è giunta anche un'ambulanza del 118 che ha riscontrato un forte stato di agitazione psicomotoria e di ansia nella 32enne, che però ha rifiutato il ricovero ospedaliero. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino