De Magistris, successione in rosa: in corsa anche la Clemente

De Magistris, successione in rosa: in corsa anche la Clemente
Più si avvicinano le europee e più il sindaco Luigi de Magistris pensa alla sua successione a Palazzo san Giacomo. Nulla è ancora definito per la conquista di...

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Più si avvicinano le europee e più il sindaco Luigi de Magistris pensa alla sua successione a Palazzo san Giacomo. Nulla è ancora definito per la conquista di un seggio a Strasburgo, ma che l'ex pm ci stia lavorando è un dato di fatto. Letta in questa ottica, la vicenda di Alessandra Clemente investita dall'ex pm di una nuova pesante e strategica delega come quella della mobilità e dei beni confiscati, sembra uno step in quella direzione. Non l'unica erede designata, ma tra quelle più accreditate. Un'ipotesi che diventa suggestiva se ci aggiungiamo che suo zio Sandro Ruotolo - famoso giornalista molto impegnato nella lotta alla camorra e cugino della mamma Silvia Ruotolo barbaramente uccisa perché si trovò al centro di un regolamento di conti tra clan - è anche lui in pole position come candidato sindaco. Magari potrebbe essere un ticket per il Comune quando si voterà.

 
La Clemente è tra i riferimenti di un elettorato che ha sempre votato a sinistra e che oggi è senza casa. La Clemente porta avanti idee e tematiche care a questo mondo e non è inserita nell'establishment tradizionale, dunque senza alcuna tessera in tasca. In questo senso potrebbe essere spendibile come ponte tra l'ala più radicale e movimentista che appoggia de Magistris rappresentata dai centri sociali e quella più radical chic della borghesia tipicamente vomerese di cui fanno parte sia lei che il sindaco. De Magistris nel suo quartiere in entrambe le tornate elettorali per il Comune, quella del 2011 e del 2016 ha incassato percentuali bulgari e ben oltre il 50%. Strategicamente, la Clemente è un volto rassicurante anche per l'elettorato più moderato e fa un po' da contrappeso ai ragazzi dei centri sociali che appoggiano de Magistris. Giusto per rendere concreta questa immagine basta ricordare che in giunta ci sta un assessora, Laura Marmorale, espressione di Insurgencia. Poi la stessa Clemente ha con il Pd un feeling antico, al pari di Nino Daniele che ha la delega alla cultura e il vicesindaco Enrico Panini che ha fatto parte dell'assemblea costituente dei democratici e per anni nella cabina di regia della Cgil targata Susanna Camusso. Storia politica diversa da chi nella maggioranza del sindaco proviene addirittura da Forza Italia, come Gabriele Mundo dei Riformisti democratici, o che è stata alleato con Gianni Lettieri, antagonista del sindaco, come Ciro Langella oggi capogruppo di Agorà.

Esattamente 6 anni fa, siamo a gennaio 2013, Alessandra Clemente fu nominata assessore con delega alle politiche giovanili. Una mossa - quella del sindaco al suo secondo rimpasto in appena due anni di consiliatura - che spiazzò tutti, soprattutto la sua maggioranza e gli alleati. All'epoca la Clemente aveva 26 anni, oggi ne ha 32. De Magistris spiegò così la sua scelta: «Essere giovane non significa non avere competenze. Alessandra ho avuto modo di conoscerla in questo anno e mezzo e oltre alla competenza ha tanto cuore. L'auspicio è consegnare tra tre anni un Comune a uno più giovane di me». Ora, a netto del fatto che de Magistris poi nel 2016 decise di ricandidarsi, il tema di fondo è che nella sua testa la Clemente come suo successore è qualcosa in più di una ipotesi.


In questo contesto una cosa che appare chiara è che de Magistris sta cercando comunque nel suo cerchio magico il nome giusto per far proseguire l'avventura arancione in Comune oltre la sua persona. E nella giunta il suo cerchio magico è abbastanza ristretto. Oltre alla Clemente, un ruolo importante ce lo ha l'ex vicesindaco Raffale Del Giudice che oggi ha la delega all'ambiente e ai rifiuti. Un fedelissimo dell'ex pm capace di digerire il turn over con Panini nel ruolo di vicesindaco. Passato il disagio dei primi giorni, Del Giudice è tornato a essere «il risolutore di problemi» della giunta de Magistris caricandosi anche l'onere di ricucire strappi con mondi lontani da quelli arancione. Oppure Carmine Piscopo, assessore ai beni comuni e all'urbanistica compagno di scuola del sindaco e ascoltatissimo da de Magistris. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino