Stop all'inceneritore di Acerra, De Luca rilancia: «Via ai siti di stoccaggio»

Stop all'inceneritore di Acerra, De Luca rilancia: «Via ai siti di stoccaggio»
Gli enti d'ambito «devono individuare uno o più siti per raccogliere per quaranta giorni i rifiuti che non potranno andare nel termovalorizzatore durante la...

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Gli enti d'ambito «devono individuare uno o più siti per raccogliere per quaranta giorni i rifiuti che non potranno andare nel termovalorizzatore durante la manutenzione straordinaria. Bisogna decidere, l'immondizia non può sparire»: il governatore De Luca, torna all'attacco e ribadisce che nel periodo dello stop al termovalorizzatore di Acerra bisognerà stoccare 80 mila tonnellate di spazzatura.

 
La Regione nega, a 45 giorni dal fermo dell'impianto, che esista già un proprio piano, ma il Mattino ha pubblicato una bozza con l'elenco dei siti individuati dalle società provinciali con il calcolo dei quantitativi di rifiuti che dovrebbero ospitare e quelli che potrebbero essere trasferiti fuori dalla Campania. E in un'intervista a Radio Crc, De Luca ha ribadito che i quantitativi da conservare «non sono la fine del mondo, si possono fare siti di stoccaggio uno per provincia, o 4 o 5 per provincia, o piccoli siti di stoccaggio, ma qualcosa - dice - dobbiamo pur fare. Cominciamo a fare noi il nostro dovere ed evitiamo la solita storia: va trovato un sito di trasferenza provvisoria, ma non vicino al mio comune. Decidiamo, incalza il governatore, i rifiuti non possono sparire».

E oggi, alle 10,30, presso l'hotel Royal Continental di via Partenope a Napoli si terrà una iniziativa pubblica organizzata dalla Regione per fare il punto. Interverranno il vicepresidente Fulvio Bonavitacola, il vice capogabinetto Almerina Bove, il presidente dell'ente d'ambito Ato Caserta Antonio Mirra, quello del Conai Giorgio Quagliolo e lo stesso presidente della Regione. «Bisogna trovare siti di stoccaggio provvisorio dei rifiuti che si accumuleranno e devono farlo gli enti d'ambito, cioè i Comuni o i Comuni associati in consorzio tra loro, perché così si possono valutare tutte le situazioni, se un sito interferisce con l'attività turistica o con la popolazione residente», spiega il presidente della Regione. Un tira e molla con i primi cittadini che si trascina ormai da settimane e che ha fatto registrare la protesta di tutti i sindaci dei Comuni individuati per gli stoccaggi: si tratta di territori che hanno ospitato, e in molti casi continuano ad ospitare, le piazzole cariche di ecoballe restate immobili per dieci anni e più. Solo nell'ultimo periodo, grazie alle gare organizzate dall'amministrazione regionale, la spazzatura impacchettata è stata spedita fuori regione e ora gli abitanti non vogliono vedere nuovi camion carichi di rifiuti.

Alternative agli stoccaggi, però, al momento non sono state individuate anche se la Regione spera di alleggerire i carichi grazie ai viaggi fuori regione. Finora le gare sono andate quasi tutte deserte, ma De Luca si è appellato al ministro dell'Ambiente e ha spiegato: «Siccome il Governo sta lavorando per portare fuori regione i rifiuti del Comune di Roma, abbiamo chiesto al ministro Costa di riservare una quota per i rifiuti di Napoli. Aspettiamo che il ministro ci dia una risposta. A Roma non c'è un'emergenza termovalorizzatore, c'è un'emergenza da sempre per la totale incapacità di gestire il ciclo dei rifiuti».


Secondo il governatore la mancata soluzione dei problemi immediati alimenta la spinta nazionale a realizzare altri termovalorizzatori, come richiesto più volte dal ministro Salvini. «Uno dei motivi di polemica con noi è questo: perché non li fate? ha detto il vicepresidente - È una cosa tutta demagogica, i termovalorizzatori andavano fatti dieci anni fa perché oggi i piani economico-finanziari non reggono più, non c'è la percentuale di tassa sull'energia elettrica che viene orientata su chi gestisce i termovalorizzatori, e soprattutto per farlo ci vogliono tra i cinque e i sette anni. La nostra scelta è un'altra: fare quindici impianti di compostaggio, lavorazioni a freddo dell'umido, Credo che entro l'anno avremo il primo impianto compostaggio». Per il momento sono state appaltate le progettazioni dei cinque siti che saranno realizzati direttamente dalla struttura di missione di Palazzo Santa Lucia e sono state avviate le procedure anche per altri sette siti che dovrebbero essere gestite direttamente dai Comuni. Iniziative importanti per poter sperare di ottenere uno sconto sulla multa di 120 mila euro al giorno che continuiamo a pagare all'Europa per il mancato completamento del ciclo dei rifiuti in Campania. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino