Duecento milioni in tre anni da Cassa depositi e prestiti immobiliare, 39 milioni che entrano nelle casse del Comune sotto forma di oneri di urbanizzazione vale a dire soldi...
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Insomma per Napoli est un altro tassello della riqualificazione è in via di decollo con i primi cantieri che dovrebbero aprire al massimo entro giugno, qui la palla è in mano al Comune che deve dare le autorizzazioni, roba burocratica sempre difficile da inquadrare.
Quelli di Cdp sono pronti. E ciò che trapela dal quartier generale - il progetto lo sta seguendo la dirigente Antonella Pazzanese sotto la supervisione del numero uno di Cdp immobiliare Salvatore Sardo - è che fosse per loro si potrebbe partire anche subito. In Cdp sono particolarmente soddisfatti del progetto perché parte da Napoli «la prima operazione di partenariato di questo genere a testimonianza della vicinanza al Sud, pur avendo altri 3 milioni di metri quadrati simili alla Manifattura tabacchi a Firenze, Milano, Trieste e Bologna». Si diceva delle residenze, saranno di tipo classico, vale a dire per qualsiasi tipo di acquirenti, e ci sarà una quota di housing sociale. Raccontano sempre da Cdp che «non si tratta di case popolari, ma di residenze nuove di zecca appannaggio di coloro che hanno un reddito superiore rispetto agli aventi diritto alle case popolari, andranno in affitto a canone calmierato» a questa fattispecie di famiglie soprattutto monoreddito, con un occhio di riguardo a chi ha in carico portatori di disabilità. In ogni caso, anche per una quota di queste residenze - per chi lo vorrà - sarà possibile l'acquisto. Torniamo al progetto più complessivo di Cdp dove si vedrà «la nascita di un nuovo quartiere urbano integrato composto da smart e social housing con 600 alloggi; uffici e spazi per smart working e innovation e commercio per 60.000 mq con 600 alloggi; una struttura universitaria, una scuola materna ed elementare, un asilo nido, un parcheggio pubblico multipiano da 20.000 mq, un mercato coperto e grandi aree verdi pubbliche con una nuova rete viaria e le relative opere infrastrutturali. Oltre che la Stazione dei carabinieri. Per la parte che riguarda il Comune «il Piano di recupero si articola in sei stralci funzionali - si legge in una nota - e prevede un nuovo insediamento di tipo misto, produttivo e residenziale, che si realizzerà attraverso la riqualificazione di edifici già esistenti; la demolizione di alcuni volumi e la ricostruzione di nuovi edifici a parità di cubatura esistente; la realizzazione di un nuovo sistema stradale e di attrezzature pubbliche e di aree a verde». Le opere di urbanizzazione comprese nel Piano, che saranno realizzate da CdP e cedute al Comune, consistono in: «Parcheggi, a raso e in struttura; un'attrezzatura per l'istruzione; un'area mercatale coperta; un parco lineare e spazi di verde attrezzato; nuova viabilità pubblica, con relative reti impiantistiche e sottoservizi». L'importo complessivo delle opere di urbanizzazione che saranno cedute al Comune è pari a 32,9 milioni. La superficie complessiva delle aree da cedere è di 90mila metri quadrati.
Le opere di urbanizzazione comprese nei primi 3 stralci consistono in «una nuova strada di collegamento tra via Ferraris e via Gianturco e il prolungamento di via Brecce a sant'Erasmo, con relative reti impiantistiche e sottoservizi, per una lunghezza complessiva di 1,5 chilometri, con la previsione di percorsi ciclabili; un parcheggio pubblico a raso, su una superficie di circa 1800 metri quadri, in prossimità della futura stazione Galileo Ferraris della linea metropolitana 2-Fs; spazi di verde pubblico attrezzato per 36mila metri quadri; un primo tratto di un parco lineare attrezzato per circa 2mila metri quadri. «L'importo complessivo delle opere di urbanizzazione comprese nei primi 3 stralci è pari a circa 11,4 milioni, di cui 8,1 milioni per lavori». Una volta stipulata la convenzione, Cdp immobiliare potrà richiedere i permessi di costruire relativi alle opere private. «Cdp immobiliare dovrà inoltre predisporre i progetti esecutivi delle opere di urbanizzazione ai fini della successiva realizzazione, a propria cura e spese». Più che soddisfatto l'assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo. «Si tratta di un intervento rilevante per la trasformazione dell'area orientale che rafforza il percorso intrapreso dall'amministrazione nella pianificazione attuativa, volto a dotare quest'area di servizi, di attrezzature di quartiere, di nuova viabilità, di residenze, di parchi e spazi verdi pubblici. L'intervento, che prevede un cospicuo investimento privato, riafferma la centralità delle aree di margine urbano quali luoghi di grandi opportunità per il ripensamento della nostra città».
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Il Mattino