Un avvocato olandese in carriera freddato in una tranquilla via di Amsterdam, un testimone chiave in un processo contro due narcotrafficanti marocchini che vacilla e la Dda di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma restiamo ai fatti. A rinnovare l’attenzione degli inquirenti napoletani, è l’omicidio dell’avvocato 44enne Derk Wiersum, professionista di riconosciuto spessore, padre di due bambini, pochi giorni fa ucciso nei pressi della sua abitazione. Agguato in pieno giorno, hanno titolato i giornali olandesi, a colpire è stato un killer che è poi scappato a piedi. Caccia all’uomo, inizio di un’indagine che fa i conti anche con un altro delitto: quello del fratello di un testimone protetto, tale Nabil B., principale fonte di accusa nei confronti du due marocchini accusati di essere pienamente inseriti nei canali del narcotraffico. Uno scenario che spinge gli inquirenti napoletani a rinnovare segnalazioni ai colleghi olandesi, alla luce delle strategie di espansione del gruppo di narcos riconducibili ai cosiddetti scissionisti, quelli usciti vincitori quindici anni fa dalla faida per la droga contro i Di Lauro. In sintesi, non è chiaro chi abbia ucciso l’avvocato olandese, ma è logico pensare che quel delitto sia tornato utile anche alla stessa camorra napoletana, proprio alla luce dei particolari equilibri che si sono formati negli ultimi due anni. Non è un mistero che da anni lo scalo olandese rappresenti il punto di snodo principale della droga del Sudamerica, assieme alla Spagna e al Nordafrica. E non è un mistero che da diversi anni gli inquirenti napoletani hanno condiviso materiale investigativo con i colleghi olandesi. Una sorta di allarme lanciato, che oggi - nei due delitti consumati in strada, ad Amsterdam - trova l’ennesima conferma. Massima attenzione, al lavoro su questa materia legata ai narcos napoletani in Olanda, ci sono i pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra, magistrati del pool anticamorra dell’aggiunto Giuseppe Borrelli. Si parte da una ipotesi: la guerra della droga potrebbe scoppiare ad Amsterdam, con una sorta di faida tra gruppi di nazionalità diversa. Narcos scissionisti contro nordafricani, mentre non si esclude il pressing dei calabresi. Diversi mesi prima che nella capitale dei Paesi bassi venissero consumati due delitti, il «caso olandese» era abbastanza chiaro a tutti.
Vista dalla torre del Centro direzionale, l’Olanda è uno dei poli del triangolo che unisce - sotto il profilo criminale - Napoli e Dubai. Lo dicono i più recenti atti investigativi che hanno visto nelle ultime settimane soggetti noti alla Dda muoversi su questo versante. Amsterdam-Napoli-Dubai, dunque: donne e uomini che si sono recati in pieno agosto - apparentemente per gite di piacere - sia in nord Europa, sia nella capitale degli Emirati. Nomi noti, di quelli che hanno fatto la faida, parenti di boss, vedove di camorra che hanno utilizzato lo scalo di Capodichino questa estate verso nord e verso oriente, in uno scenario che risulta sempre più complesso da approfondire. Impossibile fino a questo momento tradurre in Italia Raffaele Imperiale, presunto broker del narcotraffico cresciuto sotto il profilo criminale in un coffee shop di Amsterdam e da diversi anni «esule» a Dubai, dove i nostri mandati di cattura neanche vengono presi in considerazione dalle autorità locali. Più facile invece valutare quanto emerso in questi mesi dalle indagini, a proposito di una faida per la conquista dello scalo olandese, dove l’omicidio di un avvocato, alla fine, finisce per fare comodo anche agli scappati della faida di Scampia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino