A gennaio avevano lanciato l'idea del ticket sospeso, una raccolta di fondi, sulla scia del tradizionale caffè sospeso, tra i pazienti più fortunati per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il disagio economico è forte. «Avrei voluto donare di più» ha detto Paolo depositando le sue monete. Uno «sconosciuto» ha donato due euro: «È quanto aveva in tasca» dicono i medici. E, spesso, c'è vergogna e riserbo anche nel chiedere l'accesso alla cassa. Solo 17 pazienti vi hanno infatti fatto ricorso. Sul bilancio delle uscite, 686,60 euro, pesano radiografie, ecografie, una risonanza magnetica, una biopsia e una decina di voci per acquisto di medicinali. Un mese fa Fiorella, che aveva usufruito del ticket sospeso, ha portato la ricevuta dell'ecografia alla quale si era sottoposta, accompagnata da un messaggio: «Grazie per quello che fate per noi assistiti, poveri invisibili, nascosti per lo Stato italiano ma molti visibili per tutti quelli che hanno un cuore vivo, che batte solo di carità come quello di tutti voi dello studio».
Testimonianze come queste, sottolineano i tre medici, «ci fanno capire che dobbiamo proseguire su questa strada». «Non solo grandi medici, ma soprattutto grandi uomini» commenta Pasquale, che grazie alla colletta ha potuto curare una fastidiosa patologia. Francesco invece aveva bisogno di una urgente visita specialistica: inoccupato, da mesi aveva rimandato l'appuntamento con il medico per questioni economiche, eppure gli avevano detto che la prevenzione, nella Terra dei fuochi, è importante. Nonna Antonietta poi aveva rinunciato a «spedire» la ricetta, i farmaci prescritti non erano mutuabili. Con il piccolo contributo della cassa di comunità ha potuto recarsi in farmacia.
E l'altro giorno si è presentato un ragazzino rom, che vive nel campo di Caivano. Non censito in alcuna anagrafe sanitaria. Soffriva molto per delle verruche alle mani. Era stato indirizzato allo studio «Humanitas» proprio per la notoria disponibilità dei medici. «Necessitava uno specialista, abbiamo chiamato un dermatologo amico, il dottor Luigi Mazzariello, che gratuitamente ha curato il ragazzo con la crioterapia», spiegano. «Ci auguriamo che il ticket sospeso sia contagioso, per ritrovare quel senso di solidarietà e condivisione fondamentali per la sopravvivenza di ogni comunità» conclude Costanzo.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino