Sette giorni e forse anche meno poi finalmente il piano industriale, quello da consegnare in Tribunale per il concordato preventivo ed evitare il default verrà svelato. Il...
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Trapela poco o nulla del Piano al quale ha lavorato il presidente della Napoli Holding Amedeo Manzo. L'aria però è tesa e si annunciano giorni difficili, perché sugli esuberi, circa 300, ci sarà poco da trattare. Atteso che il Piano per il riequilibrio dei costi e dei ricavi passa anche per questi sacrifici. Così come l'opzione di andare sul mercato per quello che riguarda il trasporto su gomma, pare che non sia esclusa del tutto. Quanto sta accadendo in questi giorni con il caso funicolari non rasserena gli animi, anzi. Da venerdì la strana epidemia, scoppiata a ridosso dello sciopero, sta tenendo in scacco un servizio pubblico di primaria rilevanza. Ieri di nuovo chiusa la funicolare di Mergellina. E la situazione rischia di peggiorare nei prossimi giorni. Il 30 partirà l'orario festivo. La Funicolare di Mergellina resterà chiusa fino al 2 settembre, le altre seguiranno l'orario 7-22. Ma le ferie a scaglioni del personale ridurranno anche gli uomini disponibili per le rotazioni, aumentando il rischio di blocchi in caso di malattia. Finora, l'Anm sopperiva alle assenze con gli straordinari. Ma da venerdì i dipendenti si rifiutano di farli. Alta tensione anche al deposito del Garittone, dove ieri sono state sospese quasi tutte le linee. Solo dalle 16,30, ne sono state ripristinate 9 su 15. Il 139 per il Cardarelli è stato spostato dal deposito del Garittone a quello di Cavalleggeri e ha ripreso a circolare, al contempo sono state soppresse tre linee di Bagnoli (C1, C5 e 627).
In questo contesto è stato già annunciato per venerdì 13 luglio un nuovo sciopero di 24 ore Anm di bus, metro e funicolari. Protesta - se si concretizzerà - che cadrebbe a pochi giorni dallo svelamento del piano industriale. Sindacati sul piede di guerra dunque con Adolfo Vallini della Usb di Anm che non è tenero: «Chi rovina l'immagine di Napoli - dice - non sono certo i lavoratori che operano in condizioni di estrema insicurezza, quotidianamente aggrediti a causa di continui tagli alle corse, su autobus fatiscenti e carichi oltre il limite consentito dal codice della strada, ma il management dell'Anm e l'azionista unico dell'azienda per aver attuato tre piani di risanamento in due anni che non hanno né aumentato il numero di autobus e treni in servizio, né eliminato privilegi, superstipendi e sacche parassitarie che ancora determinano sprechi e mala gestione». Si diceva di Simeone, che ha criticato e non poco gli assessori: «Io credo che certe cose non vadano dette in maniera pubblica per non esporre i lavoratori, poi se ci sono dipendenti che hanno barato è giusto che paghino, domani in commissione speriamo ci sia maggiore chiarezza su tutti i fronti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino