Napoli: galleria Vittoria aperta a fine giugno, ecco il piano per evitare il caos

Napoli: galleria Vittoria aperta a fine giugno, ecco il piano per evitare il caos
Bisogna correre per rimettere a posto almeno una corsia della galleria Vittoria, bisogna correre perché l’Amministrazione ha un obiettivo unico, grande e fisso:...

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Bisogna correre per rimettere a posto almeno una corsia della galleria Vittoria, bisogna correre perché l’Amministrazione ha un obiettivo unico, grande e fisso: cancellare le auto da via Partenope e recuperare la bandiera del “lungomare liberato” che di questi tempi, con la campagna elettorale che s’avvampa ogni giorno di più, è un vessillo da far sventolare bello alto.

Tutto è legato ai lavori del tunnel che, come ha spiegato il sindaco de Magistris al Mattino, dovrebbero prendere il via alla fine di questo mese per riuscire a rendere agibile almeno una corsia nel giro di trenta giorni, cioè per la fine di giugno. Dice chi ha preso visione del progetto, che sarebbe stato più facile far avanzare i lavori in maniera lineare, senza fare la corsa per aprire una sola corsia, perché un cantiere dentro una galleria procede meglio quando si affronta tutto contemporaneamente. Sostiene chi sta seguendo da vicino l’iter degli interventi al tunnel, che ci sono stati toni severi alla richiesta di procedere su una sola corsia per poterla aprire con immediatezza e finalmente liberare dalle auto via Partenope; anche perché, sostengono in tanti, se gli interventi, come richiesto dalla Procura, dovranno essere interamente terminati per la metà di agosto, si tratterebbe di chiedere alla città il sacrificio di un solo altro mese, peraltro di ferie, in cambio di una esecuzione senza difficoltà.

Intanto il progetto di riapertura «a metà» della galleria Vittoria, con conseguente richiusura di via Partenope, si trascina dietro anche una serie di conseguenze a catena che impattano fortemente sulla viabilità. Se il lungomare tornerà «libero» dalle auto e totalmente a disposizione di pedoni e ristoratori, bisognerà studiare un’alternativa di viabilità.

Quella più semplice, e immediatamente pensata anche nelle stanze di piazza Municipio, prevede l’utilizzo dell’unica corsia che sarà disponibile della galleria, per le auto che vanno in direzione di via Acton. Questa ipotesi impatta scarsamente su sensi di marcia attuali. In pratica le auto provenienti da Mergellina tornerebbero sul percorso abituale, infilandosi in galleria per sbucare dopo pochi minuti (finalmente) dalla parte opposta. Ma all’uscita dal tunnel troverebbero una situazione di difficile gestione. Le auto provenienti da piazza Municipio, infatti, non potendo imboccare il tunnel, sarebbero costrette a restare sul percorso attuale, quello che utilizzano ormai da otto mesi: e quel percorso prevede il transito in maniera trasversale proprio dinanzi all’ingresso del tunnel dal quale, però, dovrebbero iniziare a sbucare le auto.  A questo punto sarebbe necessario riaccendere i semafori attualmente spenti per favorire lo scorrimento della viabilità; e l’accensione di quei semafori potrebbe causare una reazione a catena di traffico che andrebbe a impattare sulla circolazione fino al Corso Umberto e a via Marina.

C’è, però, anche una seconda ipotesi sul tavolo, decisamente meno impattante sulla traffico, ma di sicuro più complicata da gestire perché comprende una totale rivoluzione della circolazione attuale.In pratica, per favorire i flussi più intensi che storicamente provengono da via Acton e vanno verso Chiaia, si potrebbe aprire quell’unica corsia alle auto dirette a piazza Vittoria. Per consentire il percorso inverso, invece, si potrebbe utilizzare quello attualmente in uso, ma in senso opposto. Sarebbe necessario, in pratica, cambiare senso di marcia a via Chiatamone e a via Santa Lucia oppure favorire lo sfogo del traffico verso via Nazario Sauro, in modo da convogliare verso via Acton le vetture provenienti da Ovest, senza intersecare il traffico della galleria. La soluzione verrà trovata nelle prossime ore, quando inizieranno i lavori e si riuscirà anche a capire se gli operai potranno restare al lavoro nel tunnel con una corsia aperta al traffico. Sarebbe necessario un costante ricambio d’aria per evitare che gli addetti possano intossicarsi lavorando otto ore in mezzo allo smog sotto un tunnel. Sarà necessario capire se gli aspiratori possono entrare in funzione quando gli interventi saranno ancora in corso. 

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Il Mattino