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La Umberto I è un tour di transenne, tubolari e dissesti. I turisti sono tanti, e fanno tutti lo slalom tra nastri arancioni, tralicci e vetri distrutti. Con la folla accorsa per il concerto dell’altro ieri, in occasione dell’omaggio a Pino Daniele, si è spaccato un altro dei vetri del pavimento, dal lato di via Verdi. Una sfilza di frantumi. A denunciarlo sono i commercianti del monumento del Risanamento.
Nuove rotture ma nessuna nuova riparazione. La partenza dei lavori a inizio anno prossimo è stata annunciata più volte, ma Il cambio di passo sul decoro, in Galleria, non è ancora arrivato. I visitatori sono migliaia al minuto, a ogni ora del giorno.
Molti sorrisi e altrettanti selfie, da parte dei turisti, ma anche più di uno sguardo stranito per le transenne ovunque e per il degrado di uno dei monumenti più calpestati da chi ha scelto la vacanza partenopea. Monica Picciullo, della Caffetteria Umberto, punta l’indice contro il vetro devastato. «Ecco, vede - sospira - Ora abbiamo un altro punto distrutto, e proprio vicino ai nostri tavolini. I vetri sono finiti dappertutto, purtroppo non si riesce a restituire un decoro adatto a questo luogo, anche se siamo un simbolo della città».
E, in effetti, a ridosso dell’evento dell’altra sera il Comune ha sostituito le transenne, sia sul lato del San Carlo sia verso il centro del monumento. E le ha allargate. In certi punti si fatica a passare: «Ora i clienti faranno senza dubbio più difficoltà a entrare nel mio negozio - spiega Sergio Palumbo, titolare dell’omonima bottega di abbigliamento - quando hanno deciso di allargare questa transenna, che copre una parte di pavimento distrutta da anni, non hanno neppure ascoltato le posizioni di noi commercianti».
«Abbiamo inviato una nota alla Soprintendenza per denunciare quanto ci è stato segnalato dai commercianti sul danneggiamento di due rosoni in Galleria – spiega il parlamentare dei Verdi Francesco Borrelli, che giovedì è stato nel monumento per un sopralluogo - Richiediamo delle verifiche e quindi, nel caso, degli interventi. Gli omaggi a Pino sono sempre graditi e fanno bene alla città ma quando si tratta della Galleria, già maltrattata e mal curata, servirebbe un minimo di accortezza in più. Da anni ci battiamo per il recupero di questo simbolo di Napoli e ora pretendiamo di avere dei risultati».
Il Mattino