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«Il degrado è l'anticultura per eccellenza e dobbiamo uscire da questa situazione. Basta così». L'artista Sal Da Vinci è amareggiato. «Ogni giorno vado in villa Comunale quello che è il polmone verde e ora è pieno di erbacce, non c'è più la sabbia ma le pietre, se uno cade chi paga?. E allora perché non si aggiusta?»
Secondo lei perché?
«Non hanno i mezzi. Io non mi scaglio contro gli operai che lavorano lì e che ripuliscono perché li ho visti con i miei occhi tirare le erbacce via con le mani ma è mai possibile tutto ciò. Napoli non merita questo. La mia città è meravigliosa, va abbracciata, curata, amata. Qui ho scelto di vivere, di crescere i miei figli e non andrò mai via ma è necessario cambiare registro perché certo non possiamo essere noi cittadini a gestirla. Possiamo aiutare. Ma certo perché dovrei fare una raccolta fondi per acquistare i mezzi da dare ai giardinieri? Lo potrei fare e ci riuscirei perché il cuore dei napoletani è grande ma non può funzionare così».
Lei ha firmato una petizione per la Galleria Vittoria...
«Dicono che partono i lavori.
In merito a cosa?
«Alla situazione che hanno visto. Galleria Chiusa, marciapiedi di via Morelli dissestati per non parlare di via Chiatamone come è ridotta e del traffico di via santa Lucia. Ma è mai possibile che dobbiamo subire tutto ciò? Ma se uno si fa male per una buca o un marciapiede dissestato quanto deve pagare il Comune? Almeno vengano fatte delle delimitazioni, segnalazioni di pericolo. Basta un nulla. E poi la sporcizia, il cattivo odore nel cuore della città a pochi metri dal Lungomare. È inaccettabile».
Non si può autogestire una città
«Non esiste. Ci sono delle persone che si sono presi la responsabilità di governare. Io sono del parere e questo vale anche per me che se una persona non è in grado di farlo allora si deve dimettere. Se io faccio uno spettacolo mi assumo le mie responsabilità se qualcosa non funziona annullo tutto. Governare una città e non solo Napoli è difficile. Sono molteplici le problematiche ma chi non è in grado di farlo deve fare un passo indietro. Perché i cittadini non possono solo subire. Devono vivere e sopravvivere. È evidente che anche i cittadini hanno le loro responsabilità. Se si aggiusta qualcosa e uno la sfascia beh chi lo fa ha il dovere di rimetterla a posto. Abbiamo mezzi e strutture per poter spingere all'ennesima potenza questa meravigliosa terra».
Le Comunali ci saranno a breve cosa chiede al futuro sindaco o sindaca della città?
«Occorre una persona che sia uomo o donna che abbia un grande senso di responsabilità, voglia di fare, che investa e aiuti le fasce deboli e soprattutto che punti sui giovani. I ragazzi sono il futuro della città, se si pensa solo al proprio orticello non ne usciamo. Le politiche giovanili sono strategiche e si deve investire molto sulla cultura. Il degrado altro non è che l'anticultura per eccellenza e deve finire».
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Il Mattino