Il branco in trappola. Sono bastate meno di 48 ore agli uomini della Polizia di Stato per chiudere il cerchio intorno ai presunti aggressori che nella notte tra venerdì e...
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Ieri mattina gli uomini coordinati dall'ispettore Vincenzo Arrichiello hanno stretto le manette ai polsi di due giovani di Giugliano. Entrambi - ora sottoposti a fermo di polizia giudiziaria - sono accusati di aver tentato di rubare una Land Rover Evoque sulla quale viaggiava una coppia di amici residenti a Portici. Scena di pura follia, quella che si è consumata - dopo un lungo inseguimento - sotto gli occhi dei militari dell'Esercito che presidiano il consolato americano di piazza della Repubblica. Gli aggressori, armati di mazze da baseball, non esitarono a intimare l'alt alle vittime: e quando i malcapitati tentarono la fuga, abbandonando il mezzo in strada, impugnarono quelle mazze da baseball per colpire il guidatore, che nel frattempo era fortunatamente riuscito ad azionare il blocco-motore per evitare che l'auto venisse rimessa in moto. Lo conciarono per le feste: trauma cranico, sette punti di sutura, oltre a ferite varie dovute a calci e pugni che i balordi gli riservarono quando era già per terra, ferito.
Non ancora soddisfatti, gli aggressori sfasciarono anche tutti i vetri dell'abitacolo, danneggiando il Suv. L'inseguimento aveva avuto inizio dallo chalet Ciro, all'altezza del porticciolo turistico di Mergellina, zona sempre molto trafficata soprattutto nei week end. Un gesto di pura follia, subito dopo degenerato nella vigliacca aggressione. Il conducente della Land Rover riuscì a divincolarsi e a fuggire, portando via la chiave che disabilita l'antifurto, impedendo così al branco di impossessarsi della vettura. A quel punto i teppisti, dopo aver infierito sulla vittima, fuggirono portandosi via anche un cellulare che si trovava in macchina. I due fermati ieri sono Luigi Giappone (nipote di un cantante neomelodico e pregiudicato per rapina quando era ancora minorenne) e Mirco D'Angelo (incensurato), entrambi 20enni e residenti a Giugliano. Adesso sono a Poggioreale. E dovranno rispondere, davanti al gip nell'udienza di convalida (le prove sono integrate oltre che dalle testimonianze delle vittime, anche dalle immagini degli impianti di videosorveglianza stradale) di accuse molto gravi: rapina aggravata , lesioni e porto abusivo di arma impropria. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino