Export di lingotti d'oro dalla Campania a Milano: due arresti

Export di lingotti d'oro dalla Campania a Milano: due arresti
Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Como ha arrestato a Milano due cittadini italiani sorpresi nella flagranza del reato di riciclaggio, per aver scambiato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Como ha arrestato a Milano due cittadini italiani sorpresi nella flagranza del reato di riciclaggio, per aver scambiato denaro contante proveniente dalla svizzera con lingotti d'oro provenienti dalla Campania. L'intervento è maturato nel contesto di una più ampia indagine, coordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Como, Mariano Fadda, nel cui ambito si è resa necessaria la perquisizione di un appartamento in Milano, in uso ad una società napoletana avente un'unità locale a Marcianise. Nel dare corso alla perquisizione, i militari della guardia di finanza di Como sono intervenuti al momento dello scambio di un pacco contenente 7 kg di oro con 270.000 euro in contanti.


L'oro era giunto a Milano proveniente dalla Campania per il tramite di una società di portavalori che, stante la documentazione commerciale di accompagnamento, era convinta di trasportare semplice bigiotteria. Gli approfondimenti d'indagine hanno consentito di verificare l'illiceità della provenienza dell'oro, verosimilamente riconducibile alle attività di raccolta di monili ed oggetti attraverso la rete locale dei compro oro, da parte della società napoletana, priva di autorizzazione per operarne il commercio professionale. L'attività repressiva eseguita dai finanzieri rientra in una più ampia indagine finalizzata a contrastare la movimentazione transfrontaliera di oro e valuta da parte di un importante sodalizio criminale radicato nella provincia lariana. Il modus operandi disvelato dalle investigazioni rappresenta una moderna versione dello storico «spallonaggio» praticato dai contrabbandieri di un tempo: gli odierni spalloni hanno sostituito ai sentieri boscosi lungo i declivi di confine, percorsi con le gerle in spalla, la più comoda direttrice autostradale che collega Milano a Lugano.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino