Napoli, nel cimitero dei colerosi di Barra scatta l'operazione grandi pulizie per la commemorazione dei defunti

Napoli, nel cimitero dei colerosi di Barra scatta l'operazione grandi pulizie per la commemorazione dei defunti
Pulizia in corso nel cimitero dei colerosi di Barra, nella periferia orientale di Napoli, dopo riposano i deceduti per colera delle diverse epidemie avvenute durante l’800....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pulizia in corso nel cimitero dei colerosi di Barra, nella periferia orientale di Napoli, dopo riposano i deceduti per colera delle diverse epidemie avvenute durante l’800. Gli operatori LSU del Comune di Napoli sono a lavoro per eliminare le fitte erbacce che da tempo infestano il camposanto di Cupa Vicinale Sant'Aniello, testimonianza storica di una pagina importante e drammatica della città. Un intervento necessario in occasione della tradizionale giornata dedicata ai defunti: sabato 2 novembre, infatti, alle 16:30 è in programma la Santa Messa alla quale partecipa il Vescovo Ausiliare di Napoli, Monsignor Gennaro Acampa.

 
L'iniziativa - organizzata dall'associazione «Voce nel deserto» e dal comitato civico di San Giovanni a Teduccio - vuole riportare attenzione sul bene comunale e sulla necessità di riconsegnarlo pienamente alla cittadinanza. Difatti, il monumentale camposanto di Barra è chiuso da tempo in quanto non si riesce a provvedere ordinariamente alla manutenzione del verde. Così credenti e laici da tempo si impegnano per il recupero del sito nel quale riposano migliaia di morti: circa 3600 secondo alcune stime. Tra questi anche i resti di Macedonio Melloni, scienziato e direttore dell'Osservatorio Vesuviano, morto nel 1854. La maggior parte dei defunti nel cimitero dei colerosi di Barra è stata inumata nelle fosse comuni. Il camposanto fu chiuso nel 1873.

LEGGI ANCHE Ponticelli, manutenzione flop nel cimitero: pericolo per le fosse scoperte

LEGGI ANCHE Veleno accanto alle ciotole per eliminare i gatti del cimitero: choc nel Napoletano


Alcuni monumenti restano ancora integri. Negli anni scorsi all'interno del cimitero sono stati sversati rifiuti di ogni genere, tra cui anche lastre di amianto. Nel 2016, infatti, il Comune di Napoli intervenne con una bonifica e col diserbo di tutta l'area verde. Il bene comunale è oggi una vera e propria oasi naturalistica come spiega Enzo Morreale, presidente del comitato civico di San Giovanni a Teduccio: l'ampio giardino accoglie diverse specie di uccelli nei numerosi alberi ad alto fusto che pure necessitano di manutenzione. La speranza per i cittadini della zona è quella di un apertura costante alla cittadinanza per restituire dignità ai defunti morti di colera e per riconsegnare il giardino agli stessi residenti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino