Napoli si innamora della 'donna con il liutò: sono aumentati del 48% i visitatori del Museo di Capodimonte nei primi tre giorni di apertura della mostra «Vermeer,...
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Un evento che è destinato a far lievitare i 145mila visitatori annui di Capodimonte, ancora pochi per un sito così importante (che gode dell'autonomia) ma sicuramente penalizzato dalle difficoltà di collegamento con il centro città (ma è attivo un bus- Shuttle gestito dalla CitySightseeing in accordo con Comune di Napoli con biglietto integrato). Ma perchè affascina tanto l'olio su tela (dalle dimensioni di 51,4 centimetri per 45,7) e la donna che è ritratta, quasi una 'sorellà della 'ragazza dall'orecchino di perlè che ha ispirato romanzi e film? Intanto è molto esiguo il numero delle opere di Vermeer distribuite nei musei di tutto il mondo, nessuna in collezione italiana. A Capodimonte per ricreare l'ambiente rappresentato nel quadro nella stessa sala sono esposti due elementi chiave dello sviluppo narrativo dell'opera: il liuto e la carta geografica.
Il liuto di Vermeer sembra essere un esemplare «alla francese» a 11 ordini. Poiché il cavigliere e il numero di corde non sono ben visibili, lo strumento raffigurato potrebbe essere identificato anche con un antico liuto rinascimentale a un numero inferiore di ordini, tuttavia in uso soltanto fino ai primi decenni del XVII secolo, in Francia fino al 1640 circa, e all'epoca in cui fu realizzato il dipinto del tutto obsoleto.Al dipinto di Vermeer è stato accostato un esemplare del 1644, del costruttore parigino Jean Des Moulins, appartenente alle collezioni del Musée Instrumental du Conservatoire di Parigi (Museo della Cité de la Musique).
La carta geografica (Europa recens descripta, recita il cartiglio) è quella edita postuma da Willem Blaeu e inserita nel suo Theatrum Orbis Terrarum, sive, Atlas Novus (1644), conservata dalla Società Napoletana di Storia Patria e restaurata per l'occasione.
Il Mattino