Nasce l'associazione Nico Marra: «Mai più morti come nostro figlio»

Nasce l'associazione Nico Marra: «Mai più morti come nostro figlio»
L'associazione è pronta a partire, si chiamerà come lui, Nicola Marra Incisetto, il ragazzo che ha perso la vita a Positano, alla vigilia di Pasqua dopo la...

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L'associazione è pronta a partire, si chiamerà come lui, Nicola Marra Incisetto, il ragazzo che ha perso la vita a Positano, alla vigilia di Pasqua dopo la sbronza di una sera in uno dei più noti locali notturni della costiera. Poco più di vent'anni, studente e figlio modello, tanti amici e un grande amore per gli animali: vogliono ricordarlo così, la mamma Maria Teresa e il papà Antonio, sorridente e spensierato come sempre, vittima di un tragico incidente del quale non se ne faranno mai una ragione.


Tante idee e una serie di iniziative da realizzare al più presto con un solo grande obiettivo, quello di evitare che altri ragazzi possano finire come lui: «Prevenzione e sorveglianza - dicono i genitori al questore De Jesu presente in sala - ma anche sensibilizzazione nei confronti degli stessi giovani: devono capirlo bene che quando si perde il controllo tutto può succedere». L'annuncio della nuova associazione viene dato nel corso di un convegno, moderato da Livio Varriale, contro alcol, droga e bullismo a cura di Patrizia Gargiulo, presidente di Donne per sociale, e dell'avvocato Luigi Ferrandino.
 
«Andiamo avanti in questa battaglia per la legalità - dice la Gargiulo - abbiamo il dovere di proteggere i nostri figli e pretendere il rispetto delle regole». In sala anche due amici di Nico, Lorenzo Casizzone e Francesco Grillo: «Abbiamo 19 anni e nessuna competenza per affrontare temi delicati come quelli dell'alcol, della droga e del bullismo. - dicono - Ma siamo venuti lo stesso, vogliamo testimoniare i sentimenti che la morte di un nostro grande amico ci ha suscitato. Purtroppo noi ragazzi vediamo l'alcol come un mezzo attraverso il quale raggiungere felicità e divertimento senza pensare che in realtà ci aliena da noi stessi. Potrà anche essere doloroso ma dobbiamo imparare a entrare in contatto con la realtà che ci circonda. E dobbiamo farlo senza filtri affinché i nostri limiti si trasformino in possibilità e le nostre perdite in conquiste». Parole forti e commosse, quelle di Lorenzo e Francesco, cariche di emozione e rimpianto: «La morte di Nico ci ha reso consapevoli del valore della vita e di quanto, troppo spesso, noi ragazzi agiamo in maniera superficiale. Basta così: Nico non c'è più, potremo ricordarlo nel modo giusto solo se la sua morte rappresenterà un inno al valore della vita e all'amore per noi stessi».

A fargli eco la mamma di Nico che dal giorno in cui è morto il figlio non riesce a separarsi dai suoi amici più cari: «Era un ragazzo come loro, bello e sano. Studiava alla Luiss, faceva il suo dovere e si divertiva come tutti. Quella sera aveva bevuto troppo. Inutile nasconderlo: l'alcol è diventato una piaga sociale difficile da gestire, quando escono bevono tutti, si divertono così. E mio figlio quella sera aveva esagerato». Da qui la necessità di aumentare i controlli: «Non posso credere - prosegue la Incisetto - che chi gestisce i locali notturni, e serve alcol, non si renda conto dello stato in cui si riducono i ragazzi. E poco importa se sono maggiorenni o minorenni. Senza contare la qualità assolutamente scadente di quello che danno loro da bere».


Prodotti di bassa qualità venduti a caro prezzo: «Quella sera - prosegue la madre di Nico - mio figlio e i suoi amici avevano pagato cinquanta euro a persona per fare parte del tavolo. Chissà che cosa avranno bevuto. È chiaro che più il prodotto è mediocre e peggiori sono gli effetti». Anche su questo l'associazione nel nome di Nico intende lavorare: «Prevenzione e informazione nelle scuole - dice il papà - bisogna intervenire sui più piccoli, spiegare loro rischi e pericoli, metterli in guardia da quello che l'alcol e la droga possono provocare». Tra i relatori al convegno anche la preside del liceo Garibaldi Armida Filippelli, il presidente della I Municipalità Francesco de Giovanni, lo psichiatra Mauro Maldonato, il neurologo Luigi Lavorgna, Fulvia Russo presidente della fondazione «Il meglio di te» e l'assessore Alessandra Clemente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino