Diciannove delibere approvate su 35, ma quella sull'assunzione a tempo determinato di 96 vigili urbani è stata rinviata a giovedì prossimo per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dal M5S alla Lega passando per il Pd e il centrodestra tutti hanno mosso l'accusa alla maggioranza con Lega e M5S che hanno messo nel mirino il presidente del Consiglio comunale Alessandro Fucito fino al punto che hanno proposto una mozione di sfiducia per Fucito. Accusato di avere portato in Consiglio una marea di delibere senza dare il tempo ai consiglieri di poterle valutare, e soprattutto mancanti del parere dei Revisori. Il consigliere del M5S Matteo Brambilla e quello della Lega Vincenzo Moretto, nei rispettivi interventi, hanno affermato che «queste delibere sono illegittime perché prive di tutti i pareri necessari da quello della commissione Bilancio, in cui non sono state esaminate, a quello dei Revisori» E ancora: «Noi vorremmo stare in Aula con la correttezza giuridica che il nostro ruolo ci impone» racconta Moretto, che ha annunciato la presentazione di un atto di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio. «Prendo atto che ci sia una battaglia politica contro la maggioranza e la Giunta e in questo momento la si qualifica contro di me - la replica di Fucito - comprendo il disagio e lo faccio mio ma ho messo in votazione solo delibere che avevano il parere dei Revisori e calendarizzato un'altra seduta del Consiglio per il 20 con lo stesso ordine del giorno deciso dalla conferenza dei capigruppo, le accuse mi sembrano basate solo su formalismi». Oggettivamente resta difficile capire quale sia l'illegittimità commessa da Fucito che notoriamente nulla può nelle decisioni che prende la Conferenza dei capigruppo.
LA LETTERA
Brambilla dei pentastellati, Aniello Esposito capogruppo del Pd e anche Nino Simeone del gruppo di maggioranza Agorà hanno attaccato il sindaco sulla lettera spedita alla ministra Bongiorno. Dove nella sostanza l'ex pm chiede lo sblocco dell'intera graduatoria del concorso Ripam. Il sindaco non ha replicato in prima persona alle accuse mossegli. Lo ha fatto il suo vice, Enrico Panini, che ha anche la delega al Lavoro. «Nella lettera - sottolinea il vicesindaco - non si esprime affatto un giudizio negativo sui nostri dipendenti ma si esprime una valutazione sui profili e non sulle persone che tutti i giorni svolgono un lavoro enorme per e con questa amministrazione». Cosa significa? Nella missiva de Magistris chiede al ministro la proroga delle graduatorie del concorso Ripam in scadenza adducendo tra le motivazioni della richiesta «l'elevata età del personale in forza all'amministrazione e l'assenza di qualifiche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino