Quale futuro per gli Incurabili dopo lo sgombero? Il destino di ambulatori e degenza dipendono dai tempi delle ristrutturazione e del consolidamento statico, sottosuolo compreso,...
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Gli interventi previsti per gli Incurabili ammontano a 17,8 milioni di euro: riguardano adeguamenti impiantistici, funzionali e tecnologici e la realizzazione di un nuovo blocco e un collegamento tra l'edificio storico e il nuovo plesso. Alla luce del dissesto, tuttavia, non è escluso che quel progetto debba essere rivisto. L'area lesionata a rischio riguarda le strutture che ospitano la direzione sanitaria, il Cup e parte del laboratorio di analisi (già interdetti) mentre le ultime crepe investono la Radiologia e il soprastante complesso operatorio. Le degenze, tuttavia, sono in un'area indenne da lesioni. La Chirurgia, ad esempio, è nuova, di recente ristrutturazione ma impossibilitata ad operare. In alternativa ci sarebbero le due sale operatorie della Ginecologia. Un reparto, quest'ultimo, rientrato nell'Università Vanvitelli ma corsie e sale operatorie, nuove di zecca, non sono mai state usate.
Nell'immediato intanto Urologia, Medicina interna, Chirurgia generale e Rianimazione sono stati trasferiti all'Ospedale del mare dove mantengono la loro organizzazione interna e la dotazione di personale. A Napoli est va anche l'ambulatorio di epatologia mentre al Pellegrini sono dirottati gli ambulatori di Fisiatria, Ginecologia e Oculistica. Gli unici servizi che restano nel corpo E, non interessato dal dissesto, sono la Nefrologia e Dialisi (afferenti all'Ateneo Vanvitelli) che seguono 170 trapiantati di rene e 40 nefropatici sottoposti a dialisi peritoneale nonché la Farmacia che eroga specialità per 70 pazienti cronici. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino