Napoli ovest, incubo faida di camorra: un'altra bomba nella notte

Napoli ovest, incubo faida di camorra: un'altra bomba nella notte
Un'altra notte di terrore, un altro segnale sinistro, un'altra bomba fatta esplodere tra i palazzi. A ventiquattr'ore dalla deflagrazione che ha seminato il panico...

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Un'altra notte di terrore, un altro segnale sinistro, un'altra bomba fatta esplodere tra i palazzi. A ventiquattr'ore dalla deflagrazione che ha seminato il panico nella zona di via Diocleziano, i bombaroli della camorra sono tornati a farsi vivi. Questa volta è toccato al quartiere di Pianura, dove un ordigno è stato fatto brillare la scorsa notte in via Evangelista Torricelli, nei pressi del portone di ingresso del civico 372. La detonazione non ha causato danni o feriti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Bagnoli, che indagano sull'accaduto.

Benzina sul fuoco in un clima già avvelenato dai rischi di nuove faide a macchia di leopardo. Ma, soprattutto, la conferma amarissima di ciò che sta diventando la guerra tra bande di camorra a Napoli: una lotta senza quartiere che persegue finalità para-terroristiche, seguendo una precisa strategia della tensione che punta a indebolire gli avversari di turno, ma soprattutto a instaurare tra i residenti un clima di soggezione e timore.

Ma torniamo al quest'ultimo raid. L'ordigno artigianale è stato fatto esplodere pochi minuti dopo le cinque del mattino di ieri. Identico copione che ricalca, nelle modalità di esecuzione, quello di sabato notte nella zona di Cavalleggeri: con due soggetti che, giunti sul posto, posizionano un involucro a due passi dal palazzo dove abita un pregiudicato, azionano l'innesco e fuggono via prima della deflagrazione.

Un boato fortissimo ha scosso le fondamenta del palazzo, ma fortunatamente la detonazione non ha causato alcun danno o ferito: danneggiate solo alcune vetrate del palazzo. Sul posto sono poi giunti i carabinieri della compagnia di Bagnoli, che adesso indagano sull'episodio. Indagini in corso per chiarire matrice dell'evento e dinamica.

Non si esclude che l'attentato dinamitardo possa essere collegato con quello di via Diocleziano, dove ad essere preso di mira era un negozio di telefonia mobile; e che - dunque - rientri nella guerra che si è riaperta tra clan che puntano al controllo delle attività illecite per il controllo sull'area occidentale di Napoli. Particolare inquietante: si tratta comunque della seconda bomba esplosa a Napoli in due giorni, addirittura la sesta dall'inizio del mese.

Indagini dei carabinieri di Bagnoli e del Reparto investigativo del comando provinciale di Napoli. Le attività si focalizzano sullo scontro che a Piianura vede contrapposti i gruppi Carillo-Perfetto e i Calone-Esposito-Marsicano. Ma c'è un unico comun denominatore che assimila le fibrillazioni in atto a Bagnoli, Fuorigrotta e Pianura: il clima di disequilibrio complessivo tra cosche (alcune delle quali indebolite dagli arresti di boss e gregari), sul quale si allunga come sempre l'immancabile ombra lunga e nera dell'Alleanza di Secondigliano. Nella zona di Pianura la posta in gioco primaria resta sempre quella del controllo delle numerose piazze di spaccio. Il raid di via Torricelli avrebbe come obiettivo un pregiudicato 21enne che sconta nel palazzo preso di mira gli arresti domiciliari e che sarebbe coinvolto in affari di droga, probabilmente per una partita di sostanza non pagata ai fornitori. Il giovane fu già bersaglio di un raid intimidatorio commesso lo scorso 19 agosto, quando alcuni sconosciuti misero a segno una stesa esplodendo contro la sua abitazione numerosi colpi di pistola. 

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Il Mattino