Napoli ovest, torna la faida di camorra: due bombe in sette giorni

Napoli ovest, torna la faida di camorra: due bombe in sette giorni
Torna altissima la tensione nella zona occidentale della città. Nella polveriera Napoli non c'è una notte di pace, ed ora tocca a Fuorigrotta e Bagnoli, dove il...

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Torna altissima la tensione nella zona occidentale della città. Nella polveriera Napoli non c'è una notte di pace, ed ora tocca a Fuorigrotta e Bagnoli, dove il risiko delle alleanze di camorra sembrano vacillare e riaprire il fronte dei conflitti armati tra clan. Una bomba artigianale è stata fatta brillare nella notte tra venerdì e sabato davanti a un negozio di telefonia mobile: l'esplosione - avvertita nel giro di centinaia di metri - ha gettato nel panico i residenti di via Diocleziano, provocando danni alla facciata del negozio e ad alcune auto parcheggiate.

Nessun dubbio sulla natura criminale dell'attentato, che fortunatamente non ha provocato vittime né feriti: il potenziale distruttivo dell'ordigno posto all'ingresso del Centro Tim era tale da poter provocare conseguenze letali, e probabilmente ad evitare guai maggiori è stata la circostanza che l'esplosione è avvenuta nel cuore della notte, intorno alle due e venti, quando la strada era deserta. 

«Uno scoppio fortissimo - racconta uno degli abitanti della zona - sembrava il terremoto, sono tremati i vetri e le pareti del palazzo». Poco dopo sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato San Paolo, che ora conducono le indagini con i colleghi della Squadra Mobile. Indagini a tutto campo, che spaziano dalla pista di un'intimidazione del racket a una possibile ritorsione, una vendetta legata ad altri gravi episodi che si sono registrati negli ultimi giorni tra Bagnoli e Fuorigrotta.

Ascoltato dai poliziotti, il titolare del negozio ha chiarito di non avere mai ricevuto richieste estorsive. Gli impianti del sistema di videosorveglianza del centro di telefonia mobile hanno inquadrato e registrato le fasi precedenti all'esplosione: quei fotogrammi - che sono adesso a disposizione della Polizia Scientifica - mostrano due persone giungere davanti all'esercizio commerciale a bordo di uno scooter e posizionare la bomba con un innesco al quale viene dato fuoco. 

Lo scenario nel quale si muovono le indagini non può non tenere conto delle fibrillazioni criminali in atto nella zona occidentale, già teatro di numerose faide di camorra. Un'auto data alle fiamme, un altro ordigno esplosivo posizionato all'esterno di un bar, e poi - solo qualche giorno fa, in via Enea - l'assalto armato con una stesa sotto le finestre dell'abitazione della sorella del boss Massimiliano Esposito (che si trova agli arresti domiciliari in altra provincia). Una agghiacciante escalation di violenza che non lascia presagire nulla di buono. Le indagini ruotano anche intorno ad alcune parentele del titolare del negozio preso di mira l'altra notte: l'uomo sarebbe imparentato ad Alessandro Giannelli, il pregiudicato (oggi detenuto) indicato dagli inquirenti come colui che tempo fa tentò la scalata criminale di Cavalleggeri provando a scalzare i clan egemoni stringendo anche alleanze con alcuni clan di Pianura e del Rione Traiano.

Un fatto è certo. La trama che disegnava i posizionamenti delle bande criminali che puntano al controllo totale dei traffici illeciti (la droga, ma non solo) è cambiata. In un nuovo clima di tutti contro tutti, oggi in questa zona è saltata la tregua tra il clan gruppo Esposito, attualmente egemone a Bagnoli, e quello dei Giannelli. Si diceva degli appetiti della criminalità organizzata, che oggi non si concentrano solo sulle piazze di spaccio e sulle estorsioni ai commercianti, ma che sfruttano persino il filone dei parcheggiatori abusivi, un filone aureo per gli importi che riescono ad incassare in zona, soprattutto durante le serate del fine settimana. E dunque in questo momento il gruppo Esposito avrebbe lanciato la sua offensiva contro i rivali, nel tentativo di annientarli e convincerli ad abbandonare il quartiere. 

Sull'ultimo grave episodio dell'altra notte è intervenuto il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: «Numerosi cittadini hanno segnalato la potente esplosione avvenuta la scorsa, un boato fortissimo che ha fatto saltare la saracinesca e le insegne di un centro Tim - commenta - Un episodio sul quale è bene fare subito chiarezza poiché in questo territorio agiscono organizzazioni criminali che negli ultimi tempi si sono rese protagoniste di altri crimini violenti. La minaccia di una recrudescenza della loro attività non va assolutamente sottovalutata». 

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Il Mattino