Un uomo e tre donne sono state arrestate dalla polizia di Stato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli. In...
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Le attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli - IV Sezione “Fasce Deboli” e condotte dalla Squadra Mobile, sono state avviate a seguito del monitoraggio del fenomeno della prostituzione nell’area orientale di Napoli, consentendo di individuare i componenti di un sodalizio criminale che operava attraverso la predisposizione di una netta suddivisione dei ruoli.
In particolare, Gasparini e uno dei soggetti risultati irreperibili, capi e promotori dell'organizzazione, reclutavano in Romania le ragazze da far prostituire nelle zone adiacenti il Centro Direzionale di Napoli e provvedevano a gestire, controllare e sfruttare le predette facendosi consegnare i proventi dell’attività, in parte attraverso versamenti e vaglia diretti in Romania tramite sistema Western Union o Money Gram.
Un’altra donna, anche lei irreperibile, promotrice dell’associazione, si occupava, d’intesa con i capi, di reperire alloggi per le meretrici, facendosi inoltre consegnare da queste ultime dei soldi per la “locazione” del “posto” dove le ragazze si prostituivano, intervenendo per sedare eventuali dissidi tra le meretrici. La donna, inoltre, si faceva inviare in Romania una parte dei proventi dell’attività di meretricio delle ragazze attraverso versamenti e vaglia diretti a parenti stretti della stessa.
Oltre a prostituirsi, Dumbraveanu controllava e gestiva l’attività di meretricio delle ragazze appena arrivate dalla Romania per conto dei capi e promotori del sodalizio criminale, fornendo direttive sulle “tariffe” che dovevano richiedere per le prestazioni sessuali e in genere su come comportarsi nel corso dell’attività.
Infine, Guida e Coletta svolgevano con quotidianità il ruolo di autisti e “factotum” delle prostitute, eseguendo le direttive che venivano fornite dalle due donne sopra indicate, prelevando con le loro auto le donne dal loro alloggio, portandole sui luoghi dove si prostituivano e riportandole a casa la sera. Guida, inoltre, riceveva sul proprio telefono cellulare foto dei documenti e nominativi che dovevano essere utilizzati quali destinatari dei versamenti tramite sistema “Western Union” e simili dei proventi dell’attività di prostituzione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino