Napoli: reddito di cittadinanza, vertice a Palazzo San Giacomo

Cinquemila le pratiche da lavorare

Proteste per la sospensione del reddito di cittadinanza
Nel pomeriggio vertice a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, sul tema del reddito di cittadinanza. Vi hanno preso parte con l'assessorato alle Politiche Sociali,...

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Nel pomeriggio vertice a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, sul tema del reddito di cittadinanza. Vi hanno preso parte con l'assessorato alle Politiche Sociali, il capo di Gabinetto ed il direttore generale, anche Roberto Bafundi, direttore dell'Inps di Napoli, al fine di fare chiarezza sulla questione delle persone 'occupabili' che hanno ricevuto in questi giorni il messaggio dell'Inps, tra le quali potrebbero esserci soggetti con fragilità. L'amministrazione comunale ha chiarito che, ad oggi, ci sono 14.869 pratiche; di queste circa 5000 non sono state ancora lavorate ma saranno evase nei prossimi mesi e comunque entro il 31 ottobre come stabilito dalla riforma, garantendo a tutti gli aventi diritto la possibilità di rientrare nel reddito di cittadinanza.

La questione più importante emersa è che non esiste ancora una griglia di valutazione sulle fragilità dei cosiddetti 'occupabili' sulla quale sia l'amministrazione locale sia i centri dell'impiego possano lavorare per determinare chi ha diritto a rientrare nel reddito di cittadinanza. «È questo che aspettiamo dal Ministero, per fare in modo che possa continuare questa collaborazione a vantaggio dei cittadini. Sono molto soddisfatto di questo incontro e della grande sintonia con Roberto Bafundi, direttore dell'Inps - il commento dell'assessore comunale al Welfare Luca Trapanese - con il quale stiamo lavorando da giorni affinché arrivino le giuste risposte per i cittadini e non ci sia confusione. Sono certo che da questo incontro e dai prossimi si potrà arrivare a stabilire di chi sono le competenze e come, insieme, possiamo lavorare per garantire alle persone più fragili di riacquisire il reddito di cittadinanza. Resta il fatto che aspettiamo dal Ministero le direttive affinché si possano individuare le fragilità rispetto alle persone che in questo momento sono state dichiarate occupabili».

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Il Mattino