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Mentre a Montecitorio gruppi di commercianti davano vita ad una vera e propria guerriglia di protesta contro i decreti che impongono la chiusura delle attività commerciali a oltranza a causa dell'emergenza Covid, a piazza Garibaldi prendeva vita un'altra forma di guerriglia urbana, quella scatenata da un gruppo di extracomunitari che, nei pressi dell'anfiteatro, si sono affrontate in un "duello rusticano" a suon di calci e pugni. Poco dopo le 17.30 le forze dell'ordine sono dovute intervenire d'urgenza per sedare l'ennesima maxi rissa che vedeva coinvolte decine di persone, comprese i tantissimi "armati" di cellulare che riprendevano divertiti la scena.
Solo dopo un faticoso intervento, che è costato alcuni contusi anche tra i vigili urbani intervenuti per tentare di sedare la rissa, è ritornata la solita calma apparente che da anni ormai caratterizza la piazza. Ignoti i motivi che hanno scatenato la zuffa che si è scatenata nei pressi dell'anfiteatro anche se, sembra, si tratti di futili motivi.
Nonostante la zona rossa e i divieti di formare assembramenti, a piazza Garibaldi anche durante le festività di Pasqua sono continuati assembramenti ed aperture clandestine di attività commerciali gestite da stranieri. Emblematico l'esempio della vicina via Milano, dove nonostante le prescrizioni della zona rossa continuavano pressoché indisturbati i mercatini della monnezza.
Negli scorsi giorni, anche a fronte dell'aggressione subita da due vigilasse dell'Unità Operativa San Lorenzo, i sindacati di categoria avevano fatto sentire la loro voce, chiedendo al Prefetto ad al sindaco di Napoli - ormai da troppi anni silente sulle dure condizioni di vita che si registrano in una delle piazze più importanti della città - iniziative immediate per fermare immediatamente il "bollettino di guerra" quotidiano che riporta continue aggressioni ai danni dei caschi bianchi impegnati nel presidio della zona.
«Non riusciamo a capire - la denuncia di Adelaide Dario del Comitato Vasto-Nolana - perchè le attività degli italiani devono stare chiuse e agli extracomunitari viene concesso di fare qualsiasi cosa.
Il Mattino