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Un lungo tappeto di rifiuti, anche pericolosi e speciali, insiste a ridosso di una scuola e dei campi coltivati. Accade a Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli, in una strada senza nome che collega via Argine e via Califano. Siamo a due passi dal Palavesuvio e dalla stazione della Vesuviana ‘Argine Palasport’. La discarica a cielo aperto nelle aree incolte circostanti, esistente da almeno due lustri, è costantemente alimentata di rifiuti di ogni genere da parte di "sversatori" seriali, specie artigiani e imprese che si liberano di materiali senza rispettare il regolare iter di smaltimento.
A terra pezzi di veicoli, vernici, guaine, pneumatici, ingombranti, contenitori in plastica, sacchi contenenti materiale edile, elettrodomestici e tanto altro materiale. Questo punto del quartiere Ponticelli è scelto sistematicamente da chi sversa in quanto isolato e non utilizzato come passaggio da veicoli e pedoni, se non in rare occasioni. In passato la strada era stata sbarrata ma la barriera è stata poi divelta dopo poco tempo senza alcuna difficoltà. Sarà necessario l'ennesimo intervento straordinario per rimuovere e smaltire le diverse tonnellate di rifiuti abbandonati irregolarmente sulla pubblica via. Altresì, da anni si attende la rimozione dei rifiuti che insistono nelle aiuole sottostanti la rampa di uscita dalla strada statale, in passato dati alle fiamme. Negli anni scorsi in quest'area insisteva un campo rom, poi smantellato: da allora si attende ancora la bonifica degli spazi.
L'ennesima denuncia sullo scempio della maxi-discarica a ridosso dell'istituto scolastico Marie Curie di Ponticelli arriva dal consigliere della Regione Campania Francesco Emilio Borrelli che questa mattina ha svolto un sopralluogo chiedendo «urgenti interventi di bonifica» e una attività di prevenzione contro il fenomeno dello sversamento illecito di rifiuti, una vera e propria piaga per il quartiere di Napoli Est. «Quella che abbiamo documentato è una bomba ecologica nociva per l’ambiente e per la cittadinanza» spiega il consigliere regionale che insiste: «La questione, però, va affrontata in maniera più generale ed incisiva monitorando le aree più a rischio e punendo severamente gli sversatori e gli inquinatori che stanno ammazzando la nostra terra. È tempo di prendere serie contromisure» evidenzia Borrelli.
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