La Napoli senza regole finisce su Google Maps tra soste pirata, buche e caos

La Napoli senza regole finisce su Google Maps tra soste pirata, buche e caos
Com’è Napoli osservata da lontano? Come la vede chi prova a percorrerla usando la tecnologia del percorso virtuale di Google Maps, immergendosi nelle strade con...

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Com’è Napoli osservata da lontano? Come la vede chi prova a percorrerla usando la tecnologia del percorso virtuale di Google Maps, immergendosi nelle strade con Street View? Beh, Napoli nel viaggio virtuale è esattamente com’è nella vita reale, meravgliosa e affascinante ma anche piena di degrado e contraddizioni; ricca di panorami mozzafiato e anche colma di pattume; piena di monumenti incredibili e allo stesso tempo travolta da illegalità e orrore. 

I lettori poco avvezzi alla tecnologia meritano un chiarimento: tramite il computer c’è la possibilità di esplorare ogni città del mondo. Basta digitare il nome di un luogo, e subito si viene proiettati “in volo” laddove si desidera; poi con un semplice clic si può anche decidere di percorrere le strade di quel luogo perché ciclicamente vengono scattate foto di ogni metro di strada di ogni città del globo: così si può avere la sensazione di passeggiare a New York o a Katmandu, a Parigi o a Pechino. Osservare le città con quella modalità è affascinante, così abbiamo deciso di metterci nei panni di un esploratore virtuale e ci siamo addentrati nel tessuto di Napoli.

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All’occhio salta subito il grande caos delle strade. Non sempre e non tutte sono affollate perché le riprese tecnologiche vengono spesso effettuate di buon mattino o durante le ferie estive. Però quando l’occhio elettronico incappa nella paralisi del traffico l’esperienza è davvero stressante. Al marasma delle automobili si unisce anche quello dell’illegalità diffusa e permeante, talmente diffusa da essere inquadrata, costantemente, dall’occhio impietoso della mappatura tecnologica. Gli scatti a ripetizione hanno inquadrato decine di parcheggiatori abusivi in ogni quartiere di Napoli, da Chiaia al Vomero, da Fuorigrotta a Ponticelli. Nelle riprese sono finiti anche i venditori abusivi con i loro cartoni pieni di cianfrusaglie, abbiamo individuato anche un paio di venditori di calzini che tampinano i pedoni.

Passeggiando in maniera telematica per la strade di Napoli c’è anche la possibilità di “sollevare lo sguardo”, ed è proprio quell’operazione che mette in risalto la parte più oscena del degrado di Napoli, quella che probabilmente nemmeno noi abitanti osserviamo, perché generalmente guardiamo dritto davanti a noi. Le riprese di Street View mostrano centinaia di palazzi con gli intonaci crollati, migliaia di sottobalconi ridotti in pezzi, decine di edifici storici con le facciate in pezzi e i marmi imbrattati da teppisti armati di le bombolette spray. Se, invece, con il mouse si “abbassa” la visuale e si guarda in giù, ecco che la città mette in bella mostra il suo asfalto spaccato, i tombini sprofondati, le buche a intermittenza che costringono perfino l’autista della vettura speciale che fa le riprese a repentini cambi di corsia per evitare di finirci dentro.

C’è, poi, una lunga sequenza di cumuli di immondizia drammaticamente inquadrati e restituiti al web ad imperitura memoria della vergogna di certi giorni napoletani.

C’è, poi, una strepitosa sequenza di attimi rubati alla vita quotidiana di Napoli. Nelle foto al centro di questa pagina ne vedete alcuni: c’è la donna caduta in un dissesto di via Toledo e accerchiata da passanti che le vanno in soccorso; c’è un’auto dei vigili, sempre a via Toledo, parcheggiata sul marciapiede. Poi c’è il tizio che non riusciva a trattenere la pipì e s’è messo a farla per strada. Viene pure inquadrato il triste momento della contrattazione con una prostituta a via de Roberto. Ma nel cumulo di eventi singolari inquadrati da Street View c’è pure uno strepitoso anziano di via San Liborio immortalato mentre si porta una mano alla fronte per l’emozione di veder passare davanti al suo basso una bellissima ragazza.

Non si contano le scritte sui muri o i cartelli appesi per strada: in cima alla classifica una dichiarazione d’amore “ti amo (nome e cognome)” piazzata esattamente sotto la finestra dell’amato che abita al piano ammezzato; c’è, poi, il cartello di cartone appeso a via Egiziaca a Pizzofalcone che paragona il proprietario di un cane agli escrementi che il suo animale lascia ogni giorno davanti alla porta di una casa.

Il percorso telematico racconta con drammatica evidenza lo scempio di alberi che è stato perpetrato a Posillipo, con dettagli inesorabili sulle centinaia di residui di tronchi che si stagliano di fronte all’incommensurabile panorama del Golfo.

Tra le riprese c’è pure quella dell’aereo “parcheggiato” in un campo di broccoli a San Pietro a Patierno. L’abbiamo scoperto e raccontato nell’estate del 2018. Street View ce lo mostra, con inesorabile precisione, ancora al suo posto ai margini di via Pasquale Borrelli (nonostante le promesse di smaltimento rapido fatte all’epoca al nostro giornale). 

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Il Mattino