Napoli, sgomberato l'ex mercato ittico in piazza Duca degli Abruzzi: «Dentro vivevano extracomunitari in condizioni disumane»

Napoli, sgomberato l'ex mercato ittico in piazza Duca degli Abruzzi: «Dentro vivevano extracomunitari in condizioni disumane»
Una baraccopoli dell'orrore con decine di posti letto dati illegalmente in fitto a clochard ed extracomunitari che dormivano tra quintali di rifiuti putridi e maleodoranti....

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Una baraccopoli dell'orrore con decine di posti letto dati illegalmente in fitto a clochard ed extracomunitari che dormivano tra quintali di rifiuti putridi e maleodoranti. Bvacchi allestiti con gli stracci raccolti tra la spazzatura, nelle ex celle frigorifero o in quelli che una volta erano gli spazi del mercato ittico della zona. Tutto questo era a soli due passi da una delle strade più frequentate della città, come via Amerigo Vespucci, all'interno di un edificio abbandonato da decenni.

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L'ex mercato ittico di piazza Duca degli Abruzzi trasformato, da oltre vent'anni, in un hotel del degrado e dell'abbandono. Un luogo in cui regnava l'illegalità e dove agivano indisturbati i ladri e gli spacciatori della zona. Tra le montagne di rifiuti, siringhe e materiali di scarto, gli agenti del nucleo tutela immobili della polizia locale – diretti dal capitano Gaetano Vassallo – hanno rinvenuto anche merce e scooter rubati. «I motorini li abbiamo restituiti ai legittimi proprietari – racconta Vassallo – ma quello che c'era dentro è indescrivibile. Abbiamo riscontrato condizioni di vita disumane per chi viveva all'interno.

Letti gettati a terra o sopra cumuli di rifiuti ammassati sull'asfalto tra blatte e topi. Luoghi impensabili dati in fitto a chi pagava per dormire in una cella frigo o sotto inferriate arrugginite, insicure ed a rischio crollo. Insomma un vero incubo. Ora procederemo con lo sgombero nei prossimi giorni, per mettere in sicurezza l'area e chi viveva in questo posto». Questo infatti sembra essere lo scopo dell'iniziativa, partita dall'assessorato al Patrimonio del comune di Napoli, che vorrebbe recuperare l'edificio.

Una struttura – prima opera razionalista realizzata in città nel 1935 dall'architetto Luigi Cosenza – che da troppo tempo scatenava le ire dei residenti, preoccupati per le decine di persone che la abitavano. «Speriamo che questa non sia una pulizia fine a se stessa – affermano i residenti come Maria Rosaria Fumo – e senza nessuna progettualità per il futuro. Abbiamo visto per troppo tempo questi ragazzi vivere in condizioni pessime e senza nessuna dignità per loro. A pochi passi da qui c'è una rotonda su cui è scritto “nessuno escluso”, ma ci chiediamo da cosa se queste sono le realtà in giro per la città. Ora questi ragazzi vanno assistiti e ricollocati perchè non è normale continuare ad ignorarli. Se Napoli è davvero la città dell'accoglienza bisogna ripartire proprio da qui. Dall'assistenza a chi vive per le nostre strade ed è costretto a dormire in una discarica a cielo aperto. Ringraziamo le associazioni che si prendono cura di loro, o i comitati come quello delle “lenzuola bianche” per l'impegno che ogni giorno hanno messo in campo per il contrasto a questo incubo. Ma ora più che mai abbiamo bisogno dell'aiuto di chi ci governa per ricostruire il futuro del quartiere». 

 

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Il Mattino