È corsa contro il tempo per ripristinare la termogestione degli impianti sportivi di Napoli per dare modo agli atleti - a iniziare dai nuotatori per finire al Calcio Napoli...
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IL COMUNE
Una grana che è finita dritta sulla scrivania dell'assessore allo Sport Ciro Borriello che sta cercando di trovare una soluzione tampone. A spiegare la strategia è lui stesso: «Napoli-Pescara a rischio? C'è questo vizio di fare ricorso al Tar quando c'è una gara, riguarda la termogestione e non siamo riusciti ad affidare l'appalto alla ditta vincitrice» racconta nel corso di un intervento radiofonico. Borriello entra nel vivo della soluzione e spiega: «Una ditta s'è resa disponibile per portare avanti il servizio, c'è un appuntamento con i tecnici. Si tratta dell'azienda classificatasi alle spalle delle prime due della graduatoria. Un affidamento temporaneo in attesa della pronuncia del Tar che auspico sia in tempi brevi». Sulla impossibilità di disputare la partita Napoli-Pescara l'assessore è moderatamente ottimista: «Non penso ci saranno problemi al riguardo, l'ordinanza per l'affidamento temporaneo del servizio è pronta e domani dovremmo ripartire con il servizio». Insomma la situazione sarebbe sotto controllo, c'è da chiedersi cosa accadrebbe se arrivasse un altro ricorso con un'altra sospensiva, eventualità che nessuno si augura. Il Calcio Napoli, così come la Federazione del nuoto, hanno contattato - a quanto risulta - l'assessore che avrebbe dato loro rassicurazioni serie sulla ripresa della termogestione degli impianti se anche con un servizio temporaneo. La gara fermata dal Tar era valevole per tre anni con un costo di circa 3,5 milioni a carico del vincitore il quale dovrà provvedere anche al «ripristino funzionale» degli impianti laddove risultino vecchi o danneggiati.
LE STRUTTURE
Senza questo vitale servizio ci sono la bellezza di 19 impianti cittadini, cioè tutte le strutture. Oltre al San Paolo c'è la piscina Scandone, il Palabarbuto, la piscina Paladennerlein, la piscina Nestore, il Palavesuvio, il Virgiliano, gli stadi di Ponticelli e Barra, il Campo via dietro la Vigna a Scampìa nel parco Corto Maltese e molti altri nelle sterminate periferie della città. Unica valvola di sfogo per chi vuole fare sport e non svenarsi in impianti privati. Domani, al massimo martedì, se ne saprà di più. Vale a dire se l'ordinanza di affidamento temporaneo del servizio è lo strumento giusto o meno. Si ricorderà la ferita aperta dello stadio Collana, di proprietà della Regione, che da 4 anni si è infilato nel tunnel dei ricorsi al Tar ed è chiuso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino