Napoli, un'altra stesa nel rione Villa: la sfida della camorra alla marcia anticlan

Napoli, un'altra stesa nel rione Villa: la sfida della camorra alla marcia anticlan
Via Sorrento, rione Villa, nella notte l'ultima stesa. Ancora colpi esplosi tra case e automobili, ancora fuoco che sa di camorra. Come una beffa, a giudicare da quanto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Via Sorrento, rione Villa, nella notte l'ultima stesa. Ancora colpi esplosi tra case e automobili, ancora fuoco che sa di camorra. Come una beffa, a giudicare da quanto avvenuto nel corso degli ultimi giorni nel cuore della periferia orientale. Quartiere San Giovanni a Teduccio, ancora una stesa nella notte, in pratica a distanza di sole quarantotto ore dalla marcia per la legalità che ha fatto registrare una appassionata mobilitazione di studenti e cittadini.


Spari in via Sorrento, zona controllata dai Rinaldi e insidiata dai Mazzarella, secondo un copione che - al di là delle fortune alterne delle due cosche - va avanti da decenni. Spari in via Sorrento, quasi uno sfregio a chi venerdì mattina aveva chiesto maggiore attenzione per un intero spaccato metropolitano.

Ricordate la marcia a pochi passi dai murales giganti che raffigurano Maradona e il volto di un ragazzino? Migliaia di studenti, parrocchie in movimento, semplici cittadini. Tutti a battere sullo stesso concetto.

Basta stese, basta queste assurde dimostrazioni di forza e di violenza, che rischiano di uccidere anche chi non ha nulla a che spartire con le dinamiche criminali. Poche ore dopo l'ennesimo raid, l'ennesimo colpo messo a segno da bande rionali. Come a dire: il controllo del rione resta nelle nostre mani.
 
Ma cosa succede lì in via Sorrento? Scenario di sempre, specie all'indomani della scarcerazione del boss Ciro Rinaldi, meglio conosciuto da queste parti come «my way». Quindici giorni fa la scarcerazione grazie al provvedimento adottato dai giudici della dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, che hanno revocato una misura cautelare per il duplice omicidio Cepparulo-Colonna.

Carenza di gravi indizi, sembra di capire in attesa della lettura delle motivazioni, mentre sul territorio l'atmosfera è tornata immediatamente rovente. Parliamo di probabili coincidenze, di fatti da annoverare nella casistica degli episodi di matrice criminale avvenuti di recente: prima un uomo gambizzato, poi le stese, come a voler imporre una nuova logica di terrore sull'intero territorio.


Via Sorrento, rione Villa. Siamo in una zona caratterizzata dal lavoro di una intera comunità parrocchiale, che assicura azioni di assistenza dei più deboli, proprio a partire dal volontariato rivolto ai minori di famiglie disagiate. Uno sforzo che va avanti proprio mentre alunni, credenti e cittadini danno vita alla prima marcia contro le stese, sfilando lungo i vialoni del cosiddetto bronx 2001. Ed è proprio in questo scenario che si torna a sparare, a terrorizzare, a scandire con i proiettili il tempo che separa un agguato da un altro, un delitto dopo l'altro, mai come in questo caso a dispetto di chi chiede normalità e civiltà nel popoloso quartiere della periferia orientale di Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino