Napoli, il giallo dei vecchi tombini nel cantiere infinito di via Marina

Napoli, il giallo dei vecchi tombini nel cantiere infinito di via Marina
«Troppe incognite sui lavori di via Marina. I cantieri sono ben lontani dall'essere finiti, eppure sono stati licenziati altri 5 operai ad aprile. Mentre le opere messe...

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«Troppe incognite sui lavori di via Marina. I cantieri sono ben lontani dall'essere finiti, eppure sono stati licenziati altri 5 operai ad aprile. Mentre le opere messe in atto non sembrano rispondere pedissequamente al progetto approvato in appalto». A chiedere un capillare monitoraggio sui lavori di via Marina sono le organizzazioni sindacali che rappresentano le maestranze impegnate sui cantieri. Fissato un tavolo di confronto a Palazzo San Giacomo per martedì. Saranno presenti Cgil, Cisl e Uil. Mentre il consigliere comunale Pd, Aniello Esposito, chiede al Comune «verifiche approfondite su come sono stati spesi i soldi pubblici, sulla qualità del materiale utilizzato e sul destino di quello che è stato dismesso.


Dove e come sono custoditi i 1.400 vecchi tombini di ferro e ghisa di proprietà del Comune sostituiti da quelli nuovi? I pali della luce? I binari del tram?». «Bisogna vigilare spiega Esposito sul prezioso materiale sostituito, che ha un valore economico, anche alla luce di quanto accaduto con i basoli vesuviani rimossi da via Marina e ritrovati qualche mese fa in un'area del nolano, che devono essere destinati alla ripavimentazione del centro storico».

«Vanno accesi i riflettori conclude anche su via Farraris dove da due mesi i residenti sono ostaggio dei cantieri». Sui tombini c'è una particolare attenzione perché hanno valore e il fenomeno dei furti è diffuso: al mercato nero, a seconda del peso, valgono dai 10 ai venti euro, fenomeno diffuso anche in Usa dove un vecchio tombino vale 15 dollari. Insomma i 1400 tombini possono valere anche 15-30mila euro.

Negli ultimi giorni, intanto, si sono moltiplicate le segnalazioni di residenti e cittadini sulla qualità dei lavori effettuati. Nel mirino, sia l'intervento di asfaltatura adottato, che la messa in posa delle opere accessorie, come i tombini o le rifiniture di marciapiedi, pista ciclabile e discese per i disabili, che in alcuni casi, come evidenziato dai cittadini, presenterebbero già segnali di deterioramento. Tra i problemi principali sollevati, soprattutto dagli abitanti di via Reggia di Portici, il tratto finale di via Marina a ridosso dell'accesso dell'autostrada, c'è quello dei saggi effettuati sui condotti fognari un mese fa, con le tubature lasciate da allora a cielo aperto. La copertura con i teli di plastica, infatti, avvenuta dopo il reclamo dei residenti, non sembra aver risolto il problema del cattivo odore.

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