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La città perde pezzi. Palazzi che si sgretolano; cornicioni che si polverizzano; intonaci che cadono e strade che sprofondano. Da quasi un anno i cittadini di Torre del Greco vivono nell'incubo di crolli e sopportano i disagi di un territorio trascurato per troppo tempo, di un patrimonio immobiliare obsoleto e sottoservizi colabrodo e fatiscenti. L'ultimo pericolo l'hanno scampato, ieri mattina, i residenti di via Cappuccini e in particolare una donna di 52 anni che è finita al pronto soccorso dell'ospedale Maresca per le ferite riportate durante il crollo di un cornicione. Poteva andare peggio. Per fortuna, però, se l'è cavata con un grande spavento e alcune escoriazioni. Trasportata al nosocomio di via Montedoro, è stata dimessa dopo poche ore.
I calcinacci sono caduti dalla facciata di un vecchio palazzo al civico 46, in pieno giorno. La strada che fa parte del perimetro del centro storico, è una via di collegamento strategica e di solito viene attraversata da auto, mezzi pesanti e molti pedoni diretti alle cosiddette piazzette, ovvero aree mercatali all'aperto. Sul posto, in via Cappuccini, sono arrivati i carabinieri e gli agenti di polizia municipale che hanno chiesto l'intervento dei vigili del fuoco: la squadra 19 B, giunta dalla centrale operativa di via Calastro, ha disposto la chiusura al traffico della via e ha provveduto a spicconare le parti di cornicione pericolante. Dopo i sopralluoghi dei tecnici comunali la strada dovrebbe essere riaperta al traffico al massimo entro le prossime ventiquattro ore.
Ma l'incidente di via Cappuccini è solo l'ultimo di una serie iniziata a luglio dell'anno scorso con il drammatico crollo di una palazzina in corso Umberto che ha travolto e ferito diverse persone. E non solo: appena due settimane fa i pompieri sono stati costretti a intervenire in via Diego Colamarino per la caduta di calcinacci dal cornicione di un palazzo che fa angolo con piazza Santa Croce, dove è stato necessario transennare la zona e bloccare per due giorni l'accesso in via Diego Colamarino, Salvator Noto e piazza Santa Croce. Un vero dramma per gli automobilisti che stanno facendo i conti con i cantieri per la sistemazione di sottoservizi, asfalto, marciapiedi e arredi urbani in diverse zone della città e per il divieto di transito in corso Umberto, dove si attende ormai da nove mesi il dissequestro del palazzo crollato e la riapertura della strada ormai ridotta a dormitorio e discarica, con buona pace di tanti negozi che, purtroppo, rischiano il fallimento. Qualche mese fa, invece, il dramma si è sfiorato in via Litoranea dove si è aperta una voragine sul marciapiedi a ridosso del mare.Leggi l'articolo completo su
Il Mattino