Napoli, bimbo di 7 anni travolto da un monopattino “pirata” nell'area pedonale di via Toledo

Napoli, bimbo di 7 anni travolto da un monopattino “pirata” nell'area pedonale di via Toledo
È stato dimesso dall’ospedale Santobono, il piccolo Luigi - lo chiameremo così per proteggere la sua privacy visto che ha solo sette anni - con una gambetta...

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È stato dimesso dall’ospedale Santobono, il piccolo Luigi - lo chiameremo così per proteggere la sua privacy visto che ha solo sette anni - con una gambetta ingessata, la lussazione della spalla e contusioni multiple e ematomi su tutto il corpo: tre giorni di ricovero e terapie mediche da seguire per circa un mese. Lo hanno portato a casa su una sediolina a rotelle, la stessa che il piccolo dovrà utilizzare fino a quando i medici non gli diranno che potrà tornare a camminare, un po’ alla volta, lentamente: se tutto andrà per il verso giusto tra un paio di settimane Luigi dovrebbe essere nelle condizioni di mettere il piede a terra. Poi sarà la volta della fisioterapia: dovrà recuperare la mobilità e allenare la gamba a camminare di nuovo. La mamma, nonostante tutto, è assai felice: «L’ho portato a casa vivo e tanto mi basta. Quando ho visto quel monopattino investire mio figlio alla velocità di un proiettile, ho temuto il peggio. Roba da non credere: lo avevo accanto, tranquillo come al solito, tra l’altro in un’area pedonale, gli stringevo pure la mano per essere sicura che non si allontanasse. È stato un attimo, prima ho sentito una forte botta, poi le urla della gente e Luigi a terra, immobile, sbalzato a diversi metri da me». Momenti di panico fino all’arrivo tempestivo dell’ambulanza che a sirene spiegate ha trasportato il piccolo al Santobono. 


«Per me è stato un miracolo. E ringrazio Dio che lo ha voluto proteggere - racconta ancora la mamma - Ha battuto con violenza la testa sull’asfalto, ha perso conoscenza per qualche minuto, poi per fortuna si è ripreso ma il trauma cranico è stato severo. I dottori mi hanno spiegato che si tratta di una condizione che non dev’essere assolutamente sottovalutata. D’altronde a quella velocità il monopattino avrebbe potuto ammazzarlo». Ma veniamo ai fatti. Erano da poco passate le 19 quando mamma e figlio stavano attraversando l’area pedonale alle spalle della banca d’Italia, a due passi da palazzo San Giacomo, per far ritorno a casa in via Toledo. Un ragazzo che guidava il monopattino a velocità sostenuta, senza tener in alcun conto che si trovasse anche in una zona pedonale, travolge letteralmente il piccolo Luigi e poi si dà alla fuga. Il mezzo sul quale viaggiava verrà ritrovato poco dopo lungo la strada che da piazza Municipio porta nei pressi dei Quartieri spagnoli. I primi a denunciare l’accaduto alla polizia sono stati proprio i medici del Santobono: «Per quanto mi riguarda - prosegue la mamma del piccolo - ero talmente agitata che inizialmente non mi è venuto neanche in mente di rivolgermi alle forze dell’ordine. Poi invece - e aggiungo per fortuna - mi hanno chiamato proprio loro, gli agenti del commissariato Montecalvario, avvisati dall’ospedale. Hanno voluto che raccontassi loro, nei dettagli, come erano andati i fatti e - soprattutto - mi chiedevano qualche elemento in più per identificare quel teppista che aveva investito mio figlio». 

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Da qui la decisione della famiglia di rivolgersi a uno studio legale nell’attesa delle indagini con la speranza che chi era alla guida di quel monopattino venga identificato quanto prima: «Abbiamo denunciato il Comune di Napoli che consente l’uso dei monopattini in maniera indiscriminata, senza aver mai fissato alcuna regola: - spiega l’avvocato Angelo Pisani che sta seguendo la vicenda a tutela del piccolo Luigi - i pedoni ormai devono camminare guardando a terra, per evitare di finire in una buca e rompersi le ossa, e pure di lato sperando di proteggersi da questi nuovi mezzi di trasporto che sfrecciano in barba a ogni normativa». 

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Non solo. Una seconda denuncia è partita anche all’indirizzo di Helbiz, l’azienda che gestisce la “flotta” in tutta Italia: «Hanno una responsabilità oggettiva - aggiunge l’avvocato Pisani - al di là delle violazioni commesse dal “pirata” di turno. Si è sfiorata l’ennesima tragedia, quel bambino ha rischiato di morire e ora dovrà essere risarcito dei danni personali e patrimoniali che ha subito. Senza contare che nè dal Comune e nè da Helbiz è arrivata una sola parola di solidarietà». Poi l’appello: «Ci rivolgiamo ancora una volta alle istituzioni affinché regolarizzino l’uso di questi mezzi di trasporto. Non sarà sufficiente imporre solo l’uso del casco a chi guida: servono serie misure di sicurezza a difesa della collettività. A cominciare dall’assicurazione che dovrà essere obbligatoria per tutti». Intanto, le indagini per identificare chi ha investito il bambino, proseguono: «I carabinieri stanno vagliando le immagini registrate dalle telecamere di zona. - conclude Pisani - Quel ragazzo, purtroppo, sembra essere svanito nel nulla».


 

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Il Mattino