Musica sparata fuori a tutta potenza, ragazzi che ingombrano le strade e rendono impossibile il transito dei mezzi di soccorso, parcheggiatori, venditori abusivi e rifiuti...
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Tantissimi i problemi che attanagliano le notti della movida selvaggia. A cominciare, naturalmente, dalla musica che alcuni locali - molti si stanno adeguando al rispetto delle normative anti-rumore - emettono all'esterno. Il rimbombo, come hanno più volte testimoniato i residenti, fa tremare i balconi e le finestre degli appartamenti situati ai primi piani e costringe i cittadini a barricarsi in casa per cercare di dormire. Perchè un altro problema è proprio quello degli orari. La movida comincia intorno alle undici di sera ma, almeno fino alle 3, dormire è letteralmente impossibile. Non è difficile intuire cosa possa significare, a lungo termine, la privazione del sonno per i cittadini che nonostante la movida, il giorno successivo devono andare a lavorare.
Il centro storico di Napoli, secondo il piano di zonizzazione acustica del Comune, è classificato in terza fascia su una particolare scala di valori che stabilisce quale sia la soglia massima di tollerabilità per i rumori. Il massimo consentito dalle leggi è fissato tassativamente in 45 decibel. Significa che ogni emissione che supera anche di un solo punto tale valore è formalmente fuorilegge. Eppure nel centro di Napoli in alcune zone - come via San Sebastiano, piazza Bellini, Largo Banchi Nuovi o piazza San Domenico Maggiore - si arrivano a sforare gli 85 decibel. Una assurdità. Secondo le rilevazioni, infatti, praticamente tutto il centro storico interessato dal fenomeno della movida selvaggia è fuorilegge.
La musica sparata a tutta potenza e le conseguenti vibrazioni, inoltre, rischiano di compromettere la tenuta di alcuni edifici antichi. Basti pensare alla trecentesca chiesa di San Pietro a Majella sottoposta tutti i giorni a un incredibile sequenza di vibrazioni che potrebbero potenzialmente portare al distacco di stucchi e intonaci. La Sovrintendenza napoletana è stata minuziosamente informata circa i potenziali danni che potrebbero scaturire dalla movida selvaggia agli antichi edifici dei Decumani, ma ad oggi non è stato adottato alcun intervento per tentare di mitigare la potenza delle emissioni.
Altro problema che necessita di essere evidenziato è l'assoluto non rispetto delle normative di sicurezza che riguardano il sovraffollamento di strade e piazze. In alcuni vicoli del centro storico i locali notturni occupano quasi perennemente - e illegalmente - le stradine con tavoli e sedie, impedendo di fatto il pronto intervento di vigili del fuoco e ambulanze in caso di emergenza.
«Il Comune di Napoli non può far finta che il problema non esista - tuona il presidente del Comitato per la Quiete Pubblica e la Vivibilità Cittadina Gennaro Esposito - visto che ci sono decine di esposti che, in molti casi, hanno portato alla chiusura forzata di alcuni locali che non rispettavano la normativa. Dormire e avere una vita normale sta diventando impossibile. I residenti si trovano di fronte alla necessità di barricarsi in casa o, nei casi più estremi, di andare via. Se i locali notturni hanno il diritto di lavorare - prosegue Esposito - anche i cittadini hanno i loro sacrosanti diritti. Ci auguriamo che con l'avvento del nuovo Questore si possa instaurare un dialogo serio e concreto perchè ci troviamo di fronte ad un problema che va affrontato con il concorso di tutti».
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Il Mattino