Lo ha afferrato per il bavero, lo ha tirato a sé e, naso contro naso, lo ha minacciato: se avesse segnato anche solo un'altra targa, gli avrebbe mandato qualcuno a casa...
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La zona è quella a ridosso del Buvero, la strada costellata di negozi e ambulanti dove si tiene uno dei più frequentati mercati della città. È il cuore commerciale di Porta Capuana, dove gli affari illegali si mischiano a quelli illeciti: parcheggio abusivo, cd contraffatti e bancarelle delle sigarette che si confondono tra ambulanti di generi alimentari, vestiti e ogni sorta di chincaglieria. Ed è il regno del clan Contini, dove a metà settembre vennero uccisi due uomini, presumibilmente per attriti tra i gruppi criminali legati alla gestione del racket.
Il mega parcheggio illegale che va in scena ogni giorno tra il palazzo dell'ex Pretura e le prime bancarelle del mercato, dove residenti e ambulanti lasciano le automobili, era diventato il luogo di lavoro di Giovanni Giunto, pregiudicato di 47 anni di Porta Capuana. L'uomo è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. Di professione parcheggiatore abusivo, nel curriculum criminale annovera diverse denunce per possesso di monete false e contrabbando di sigarette, oltre a precedenti per rissa e resistenza. Da guardiamacchine era stato anche denunciato per violenza privata e in più occasioni, durante i controlli specifici delle forze dell'ordine nelle aree di Porta Capuana e nei pressi del Borgo Sant'Antonio Abate, era stato identificato e sanzionato.
Era incappato anche nel «daspo dei parcheggiatori abusivi»», il provvedimento introdotto pochi mesi fa e destinato proprio ad allontanare i guardamacchine abituali dai luoghi dove vengono sorpresi a gestire la sosta illecitamente. Nei suoi confronti ne sono stati emessi due. Il primo ad aprile, poco dopo l'introduzione, quando l'avevano identificato e verbalizzato come uno degli abusivi che bazzicano nella zona di Porta Capuana.
Tre mesi dopo, a luglio, ne era arrivato un altro: beccato ancora una volta nella stessa zona, era stato di nuovo allontanato ed era tornato a scattare anche il divieto di tornare in quella piazza. Né le denunce né i provvedimento lo avevano però fermato.
Giunto, nonostante fosse stato già sanzionato e allontanato, non si era arreso: considerava quella come la sua zona ed era una priorità tenere lontano i «ficcanaso», anche quelli con pettorina e blocchetto incaricati dal Comune. Sapeva che per mantenere la fiducia dei clienti era necessario tutelarli in qualche modo, dimostrare che affidarsi a lui avrebbe realmente messo al riparo dalla multa. Se molti dei suoi colleghi si limitano ad allontanarsi all'arrivo dei controlli, e poi a stracciare gli avvisi sui parabrezza, Giunto la pensava diversamente: per conservare la fiducia dei clienti abituali, quelli residenti nella zona o che sarebbero tornati in piazza, non bastava uno stratagemma per far credere loro di aver evitato la sanzione, era necessario garantire l'immunità a ogni costo.
E così, quando l'ausiliare del traffico si è diretto verso le vetture in sosta, non ha perso tempo. Gli si è avvicinato e si è presentato: lui era lì per aiutare gli automobilisti a parcheggiare e, soprattutto, per evitare loro brutte sorprese. E lo ha apostrofato in modo minaccioso: «Fatti i fatti tuoi e vattene da un'altra parte». Il dipendente comunale ha cercato di ignorarlo, gli ha detto che quello era il suo lavoro e aveva intenzione di continuare a farlo, e allora l'abusivo lo ha aggredito. Viso contro viso, tenendolo bloccato a pochi centimetri, come in quegli atteggiamenti che caratterizzano i malavitosi da cinema. Lo ha afferrato per il bavero e, avvicinata la sua faccia a quella della vittima, ha sibilato: ci avrebbe messo poco a scoprire dove abitava, gli aveva detto Giunto, e gli avrebbe mandato qualcuno fino a casa per farlo punire.
A quel punto l'ausiliario si è allontanato e l'abusivo, credendo che le sue parole avessero colto nel segno, è tornato in piazza come se nulla fosse. Ed è lì che, più tardi, lo hanno trovato i carabinieri. L'uomo minacciato, infatti, non aveva ceduto alla prepotenza e, preso il cellulare, aveva chiamato il 112. I militari del Nucleo Radiomobile di Napoli sono arrivati pochi minuti dopo. La vittima ha raccontato loro l'episodio e ha descritto l'uomo che lo aveva minacciato e strattonato, ordinandogli di non multare gli automobilisti a cui lui aveva garantito il parcheggio senza problemi.
Giunto era ancora nei paraggi, gironzolava tra le automobili ferme in piazza San Francesco di Paola. Lo hanno raggiunto e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. L'ausiliare del traffico, accompagnato in ospedale, è stato dimesso con prognosi di due giorni per le escoriazioni e lo stato di shock. Durante il rito direttissimo, che si è tenuto il giorno successivo, Giunto ha richiesto i termini a difesa e, in attesa del processo, è stato sottoposto all'obbligo di firma in via cautelare.
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Il Mattino