«Siamo angosciati. A nessuno interessa delle nostre vite». I residenti di via Aniello Falcone sono esasperati, affranti e senza speranza. «Qui ogni sera...
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«Che poi i gestori dei baretti - prosegue la rappresentante del comitato residenti Falcone - avrebbero dovuto farsi furbi. Si appellano continuamente al patto tra gentiluomini. Allora mi chiedo perché non abbassano il volume della musica? Perché non curano la loro clientela? L'altra notte oltre ai fuochi anche la musica. Gli auguri di compleanno, e poi a cantare 'o surdato nnammurato fino all'alba. Evidentemente i gestori tacciono perché altrimenti non guadagnerebbero più nulla. Noi non siamo contro il divertimento, ma contro le ondate barbariche, contro gli schiamazzi e la musica oltre i livelli consentiti. Fino ad oggi dovevamo preoccuparci solo di questo, adesso anche dei fuochi pirotecnici».
A rincarare la dose l'avvocato Mauro Boccassini, del comitato civico Aniello Falcone: «Da qualche settimana, assistiamo a un forte aumento dell'utilizzo di fuochi artificiali. Le cosiddette batterie vengono esplose o nei Giardinetti Taranto, dove si riuniscono comitive di ragazzi che festeggiano portandosi anche torte e beveraggi, oppure poco più giù in corrispondenza dei discobar, dove i clienti festeggiano eventi privati. Ormai praticamente ogni compleanno, laurea o ricorrenza trova il suo culmine nell'accensione di fuochi pirotecnici. Nella settimana appena trascorsa è accaduto tre notti su sette. Giovedì scorso i fuochi artificiali sono stati esplosi addirittura all'1 e 40, e domenica ancora più tardi. Credo sia superfluo descrivere l'effetto sul riposo dei residenti di queste esplosioni in piena notte. Io e mia moglie - rimarca Boccassini - siamo sobbalzati dal letto e mio figlio di 3 anni e mezzo era terrorizzato. Uguale nottataccia per tanti altri residenti. Ovviamente io ed altri residenti abbiamo sporto denuncia. Un'ennesima molestia che si somma a quelle che già sperimentiamo da anni a causa della movida». Prova a chiarire la situazione Aldo Maccaroni, titolare di attività e storico gestore di baretti: «Non è possibile accomunare un matto che sfascia le auto con la movida di Falcone. Tutte le cose che succedono ormai sono colpa dei baretti. Lo abbiamo detto più volte, si tratta di schegge impazzite, impossibili da controllare. Lo diciamo sempre ai clienti che non è consentito farlo. Poi diventa un problema di ordine pubblico. Incontrerò presto la polizia municipale perché crediamo di aver individuato un sospetto per la brutta storia delle auto distrutte. Che non c'entra proprio nulla con la movida».
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Il Mattino