Nel porto di Napoli la prima diga che cattura l'energia delle onde

Napoli. Stravolge l’originaria filosofia alla base delle dighe marittime: cattura la potenza del moto ondoso, anziché dissipare energia. Si chiama...

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Napoli. Stravolge l’originaria filosofia alla base delle dighe marittime: cattura la potenza del moto ondoso, anziché dissipare energia. Si chiama «Dimemo» ed è una tecnologia che si integra al 100% con le infrastrutture portuali, con il vantaggio di produrre elettricità pulita. Il primo impianto è stato realizzato nel golfo di Napoli, presso il molo San Vincenzo, l’antica diga sopraflutto del porto. I lavori di realizzazione del progetto finanziato dal Miur sono finiti da pochi giorni. Il prototipo è pronto e tra poche settimane verrà affidata alla Seconda università di Napoli l’attività di studio e sperimentazione.


«Condurremo una serie di analisi – afferma Diego Vicinanza, professore associato di ingegneria costiera presso la Seconda Università di Napoli – che ci consentiranno di migliorare ulteriormente il progetto. Per la forza del moto ondoso, la tecnologia ha il potenziale di attrarre l'interesse dei Paesi europei che si affacciano all'Atlantico e al mar Baltico, ma anche in Italia potrebbe essere conveniente, perchè i costi sono simili a quelli delle opere tradizionali. I siti ideali sono la costa ovest della Sardegna e ovest-sud-ovest della Sicilia». «Ci auguriamo che ben presto vengano realizzati ‘green port’ con tecnologie di conversione dell’energia del moto ondoso in elettricità» aggiunge Pasquale Contestabile, responsabile del progetto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino