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Due ventenni uccisi durante una sparatoria da far west urbano dei nostri giorni, una scena di sangue consumata a pochi metri da dove il 25 aprile scorso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha apposto la corona di fiori per omaggiare le 84 vittime civili della strage nazista del 2 ottobre 1943. Ma ormai da troppo tempo ad Acerra, come del resto in tutto l'hinterland napoletano, le vittime civili sono i giovani e i meno giovani protagonisti delle varie faide tra clan della camorra.
Stavolta a cadere sotto il fuoco contrapposto sono stati Vincenzo Tortora, 21 anni, parente del boss Pasquale Tortora, ucciso a sua volta sotto casa il 20 maggio di due anni fa, e Pasquale Di Balsamo, 22 anni, che i carabinieri ascrivono al gruppo degli Avventurato. Anche il ras di questo gruppo, Giuseppe Avventurato, fu ucciso, sempre sotto casa sua, il 19 dicembre del 2019.
Due anni fa però sembrava che le due famiglie di camorra fossero ancora alleate.
Si ipotizza che ci sia un contrasto sul traffico di droga all'origine del duplice omicidio, avvenuto nella notte tra ieri e oggi, all'una e mezza, con un inseguimento iniziato all'incrocio tra largo Soriano, dove c'è la lapide ai caduti della strage nazista,e viqa Leonardo Da Vinci, in pieno centro, zona residenziale della città. Alla sparatoria avrebbero partecipato, oltre che Tortora e Di Balsamo, anche altre persone, giovani coetanei degli uccisi.
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Il Mattino