OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Le ha sparato un colpo alla testa finendola sul colpo, poi ha puntato la stessa arma, una pistola beretta calibro 6,35, verso se stesso e ha fatto fuoco. Nemmeno lui ha avuto scampo: è morto poche ore dopo il ricovero all'ospedale del Mare, dove i medici non hanno potuto fare nulla per strapparlo a quell'epilogo che aveva deciso per sè e per sua figlia. Lui, il padre, aveva 89 anni, 56 la figlia malata da tempo. Un'esistenza vissuta dentro i muri di una casa dalle pareti rosa che si affaccia su via Vittorio Veneto, strada periferica di Marigliano. È lì che ieri mattina Giuseppe Esposito ha sparato a Elisabetta, l'amata figlia adottiva. Amore di padre che aveva continuato a riservarle anche quando era rimasto solo, dopo la morte di sua moglie scomparsa alcuni anni fa. Era ammalata di Alzheimer Elisabetta e Giuseppe, che avrebbe compiuto 90 anni a marzo, si prendeva cura di lei ogni giorno, ogni momento, a dispetto degli acciacchi e la stanchezza dell'età. Fino a ieri mattina, fino a quando, non è ancora chiaro per quale motivo, non ha deciso di farla finita.
Stanno indagando i carabinieri della stazione di Marigliano e i colleghi della compagnia di Castello di Cisterna.
«Un fulmine a ciel sereno», per dirla con don Andrea Sepe, il parroco della chiesa di San Sebastiano a Miuli che pure conosceva entrambi i protagonisti della tragedia che ha sconvolto la comunità nel pieno di un'estate caldissima. «Bravissime persone - dice commosso don Sepe - mi spiace tantissimo. Elisabetta era una dona timida ed educata, ma da parecchio tempo non la vedevo più». «Sono senza parole - gli fa eco il sindaco di Marigliano Peppe Jossa - e mi spiace molto per l'orribile destino di due persone che vivevano l'uno per l'altra. Sono vicino ai familiari e a tutta la comunità, scossa come me da questa tristissima notizia. A volte l'eccesso di riservatezza impedisce di chiedere aiuto e magari se Giuseppe si fosse confidato con qualcuno magari la fine di questa storia sarebbe stata diversa». Tutti sbalorditi, tutti sgomenti. Così come i vicini che hanno dato l'allarme facendo accorrere i carabinieri della stazione di Marigliano dopo aver sentito gli spari provenire dall'abitazione della famiglia Esposito al civico 76 di via Vittorio Veneto. È lì che i militari dell'Arma hanno trovato la donna riversa sul pavimento, già morta, e l'anziano agonizzante che si era sparato un colpo alla testa dopo aver freddato sua figlia con la pistola regolarmente detenuta. Omicidio-suicidio. Troppo amore o troppa disperazione.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino