Il giudice Rosa Molè ha rigettato il ricorso di Francesco Pignatelli, confermando la decisione dell’Asl Napoli Uno di revocarlo da primario dell’ospedale del...
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«Il giudice non ha accertato né che l'accorpamento dei reparti era stato premeditato per consentire a medici e infermieri di partecipare all'evento del 6 luglio né che gli uffici della direzione sanitaria ne fossero all'oscuro. E, soprattutto, l'ordinanza non stabilisce che la decisione del dottor Francesco Pignatelli ha messo a rischio la vita delle persone». È quanto fa sapere, in una nota, l'avvocato Luca Rubinacci, legale di Francesco Pignatelli, ex primario del reparto di Chirurgia vascolare dell'Ospedale del Mare di Napoli, al centro della vicenda della chiusura del reparto così da consentire all'equipe di poter partecipare a una festa da lui promossa. Afferma ancora il legale: «Chiarito questo - e chi sostiene o ha sostenuto il contrario sarà, ovviamente, querelato - il giudice è andato molto al di là delle motivazioni poste a base della delibera di revoca - che giustificava la frattura del rapporto fiduciario solo sulla presunta premeditazione dell'accorpamento - reputando che, nel caso di specie, non siano state osservate delle direttive impartite ai dirigenti».
«Ovviamente rispettiamo l'ordinanza ma non la condividiamo - sottolinea - Le direttive alle quali fa riferimento, infatti, sarebbero contenute in atti che, anzitutto, la Asl non ha mai invocato nella delibera di revoca e, in secondo luogo, riteniamo non fossero minimamente applicabili al nostro caso». «Va chiarito che l'ordinanza del Tribunale parte dal presupposto che, nell'economia del giudizio fosse irrilevante accertare se la Direzione Sanitaria fosse stata informata dell'accorpamento - circostanza sostenuta dal dottor Pignatelli e negata dalla Asl - la prassi vigente per tali evenienze e "l'eventuale premeditazione dell'accaduto", elemento, quest'ultimo e non altri, su cui invece si è espressamente basata la delibera di revoca dell'incarico». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino