Palma Campania, 16enne ferito con un pugno in faccia: una vendetta covata per un mese

Palma Campania, 16enne ferito con un pugno in faccia: una vendetta covata per un mese
Per capire come è nata l'aggressione che ha mandato all'ospedale R., 16enne figlio di un commerciante di Palma Campania che tuttora è in prognosi riservata,...

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Per capire come è nata l'aggressione che ha mandato all'ospedale R., 16enne figlio di un commerciante di Palma Campania che tuttora è in prognosi riservata, bisogna tornare indietro di un mese e spostarsi di provincia. Precisamente bisogna andare a Domicella, piccolo centro dell'Avellinese che confina con Palma Campania nella parte alta della cittadina vesuviana, quella della collinetta di Vico. È qui che nei primi giorni di agosto il ragazzo aggredito e il suo aggressore si ritrovano, insieme ad altri ragazzi. Si conoscono, sono amici. Vanno in giro con gli scooter e, a un certo punto, all'aggressore (anch'egli classe 2006) i carabinieri intimano l'alt nel corso di un posto di blocco. Lui non si ferma, anzi accelera e scappa. Solo che i militari, successivamente, intercettano R. e gli chiedono di fare il nome dell'amico che è fuggito. Lui tentenna, non vuole passare per spione ma i militari gli spiegano che hanno già individuato il numero di targa dell'altro, si tratterebbe di una conferma, una pura formalità. Così il giovane si convince e fa il nome del compagno, col quale inevitabilmente finisce per litigare.

R. agli occhi dell'ormai ex amico diventa un traditore, uno che doveva stare zitto, che poteva evitare di spiattellare tutto alle forze dell'ordine. Comincia così il desiderio di vendetta che, va detto, si consuma in pochi minuti e in maniera del tutto estemporanea soltanto un mese dopo l'episodio di Domicella. Fino all'altra sera, infatti, aggredito ed aggressore si erano ignorati. Ovviamente avevano smesso di frequentarsi, l'amicizia si era rotta ma non c'erano state liti. L'altra sera in via Querce R. era per strada. Il suo ormai ex amico è in sella a uno scooter: lo vede, si ferma, lascia il mezzo a un altro ragazzo, si avvicina e sferra un pugno in faccia ad R. colpendolo all'altezza dell'occhio destro. Poi si allontana, mentre R. cade al suolo privo di sensi. Intorno si forma un capannello, qualcuno chiama il 118 e sul posto arriva l'ambulanza. Ai medici appare subito chiaro che le condizioni dell'adolescente sono molto gravi: fanno una corsa all'ospedale di Nola, dove scattano le procedure per intubarlo. R. resta due giorni in coma, poi l'altro ieri si sveglia. Ora è cosciente e non è più considerato in pericolo di vita, ma ci vogliono almeno altre 48 ore per sciogliere la prognosi. Ha riportato un ematoma al cervello che si è sviluppato in più parti: soltanto quando tutto si sarà assorbito si potrà parlare definitivamente di pericolo scampato. 

Nel frattempo, i carabinieri di Palma Campania coordinati dal luogotenente Massimo Nasti hanno chiuso il caso e inviato tutto alla Procura dei Minori, competente in circostanze del genere. L'aggressore è stato individuato in poche ore, il tempo di sentire i testimoni, gli amici di entrambi e visionare le telecamere posizionate in quella zona di Palma Campania. I militari hanno ricostruito la dinamica e sono risaliti al ragazzo e alla storia che ha diviso quegli adolescenti che fino a un mese prima erano stati amici, che avevano condiviso i giri in scooter come fanno quelli della loro età. Al vaglio, ora, c'è anche la posizione di altri due sedicenni. Erano insieme all'aggressore quando questi ha sferrato il pugno. Lo hanno visto avvicinarsi a R., allungare il colpo e andare via. Uno di loro ha tenuto lo scooter mentre il compagno bullo completava la spedizione punitiva. I giudici del tribunale dei minori dovranno ora decidere il livello del loro coinvolgimento ed eventualmente fare scattare una denuncia anche per loro, anche se è stato accertato che la violenza fisica è stata perpetrata da un solo ragazzo. 

Le indagini, insomma, proseguono. Peraltro, con la vittima dell'aggressione pure c'erano altre due persone, sempre coetanei e quindi minorenni, che hanno assistito alla scena ma non hanno potuto fare nulla, visto che tutto si è consumato in pochi secondi. Anche loro sono stati ascoltati dai carabinieri ed hanno contribuito a fare ricostruire la dinamica del fattaccio, che ha sconvolto tutta Palma Campania. Appena possibile, inoltre, dai carabinieri sarà sentito anche R., finora tenuto lontano dalle indagini considerate le sue delicatissime condizioni di salute. 

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Il Mattino